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Cronaca

Cossato piange la sua storica farmacista

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E’ stato celebrato nei giorni scorsi nella chiesa dei frati della Spolina il funerale di Cecilia Faccini. La donna, molto conosciuta in città per via della sua attività da farmacista, si è spenta in un reparto dell’ospedale di Biella all’età di 69 anni  a causa di un male incurabile. La notizia della sua scomparsa ha destato molto cordoglio.

E’ stato celebrato nei giorni scorsi nella chiesa dei frati della Spolina il funerale di Cecilia Faccini. La donna, molto conosciuta in città per via della sua attività da farmacista, si è spenta in un reparto dell’ospedale di Biella all’età di 69 anni  a causa di un male incurabile. La notizia della sua scomparsa ha destato molto cordoglio.

Cecilia, era  la farmacista più anziana di  Cossato. Aveva ereditato la farmacia San Raffaele subito dopo la  morte della madre, la dottoressa Iolanda Granella che ancora in molti ricordano, difatti l’ attività fu avviata subito dopo il dopoguerra. Cecilia, era considerata da tutti una donna  cortese, professionale e mai sopra le righe. Vestiva con garbo un ruolo che ne aveva fatto un personaggio conosciuto e amato da tutti all’interno della piccola realtà cittadina.

Chi per anni ha lavorato al suo fianco la ricorda come una persona vivace, molto generosa, che non giudicava mai niente e nessuno, una donna dalla mente estremamente aperta nonostante fosse contraddistinta da profondo rigore morale.

Laureata due volte, in biologia e in farmacia, era lettrice appassionata, depositaria di una grande cultura anche in campo letterario, nonché ottima cuoca. Anche quando la malattia l’aveva ormai costretta nel suo ufficio nel retro, era rimasta vigile e attenta a chi entrava nel negozio, pronta ad accogliere gli amici che andavano fin dietro a trovarla. Quello che ha lasciato alle colleghe è un ricordo bellissimo, sia come titolare sia come amica, in quanto persona che nonostante il rigore fosse sempre pronta ad ascoltare e di cui ci si poteva fidare. Anche chi non ha potuto conoscerla privatamente deve aver intuito quanta luminosa vitalità racchiudesse questa persona, incrociata magari soltanto poche volte nella fretta delle commissioni quotidiane. In farmacia tante sono state le persone che negli ultimi giorni sono passate non tanto a fare formalmente le condoglianze, quanto a dire un semplice, sentito e sincero “mi dispiace”.

Gaia Quaglio

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