Cronaca
Così abbiamo salvato Patrizia Fumagalli
«E’ stato senza dubbio uno degli interventi più difficoltosi degli ultimi anni». Sono tutti d’accordo i volontari del Soccorso Alpino che, giovedì pomeriggio, hanno salvato Patrizia Fumagalli, la donna di 62 anni caduta per oltre 100 metri durante un’escursione sul Monte Bo.
«E’ stato senza dubbio uno degli interventi più difficoltosi degli ultimi anni». Sono tutti d’accordo i volontari del Soccorso Alpino che, giovedì pomeriggio, hanno salvato Patrizia Fumagalli, la donna di 62 anni caduta per oltre 100 metri durante un’escursione sul Monte Bo.
A raccontare, a nome di tutti, quei drammatici momenti è il loro coordinatore, Claudio Negro: «L’allarme – spiega – è arrivato alla centrale alle 14,30 circa. Veniva segnalata una persona precipitata dalla punta del Monte Bo. Le prime notizie che abbiamo avuto in merito erano drammatiche: sembrava che la donna fosse morta». In realtà, Patrizia Fumagalli, che è un’esperta di montagna molto in gamba, era ferita, ma per fortuna viva. Con lei c’erano due amici, Francesco G., e Valter C., entrambi di Varese. Sono stati loro i primi a parlare con il Soccorso Alpino: «Ci hanno detto che era in fondo a un canalone e che si stava muovendo».
Si è subito messa in moto la macchina dei soccorsi: «Abbiamo inviato su una squadra immediatamente. A bordo c’erano un chirurgo anestesista bravissimo e quattro volontari. Purtroppo c’era molta nebbia, quindi si arrivava molto bassi, solo verso i 1500 metri». Ma il Monte Bo è ad un’altitudine di 2560 metri: «L’elicottero ha fatto la prima posa a bordo della nebbia e i soccorritori hanno iniziato ad incamminarsi a piedi. Intanto sono state portate al Bo altre due squadre in sequenza, per un totale di 12 soccorritori; oltre a barelle, corde, e tutto l’occorrente». A quel punto l’elisoccorso ha dovuto fermarsi per quasi mezz’ora a causa delle terribili condizioni metereologiche. Poi ha portato su altre cinque persone. Tutti i soccorritori sono dovuti salire a piedi fino al punto in cui era caduta Patrizia Fumagalli: «Una camminata di tre, quattro ore circa – spiega Negro – primi sono riusciti ad arrivare verso le 20»
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