Convocato per il passaporto ma è uno stratagemma per arrestarlo

Deve scontare sei mesi di reclusione, ma si trova in Francia. Come fare? La questura è riuscita a “convincerlo” a tornare in Italia con uno stratagemma e lo ha arrestato.

È stato associato presso la locale Casa circondariale, nella giornata di giovedì 21 giugno, Sayid Bouchaib, cittadino italiano di origini marocchine residente in Francia. L’arresto è stato eseguito in ottemperanza ad un provvedimento di revoca della sospensione
dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura di Biella, poiché l’uomo, resosi precedentemente irreperibile, deve scontare una pena pari a sei mesi di reclusione.

Il risultato è frutto della collaborazione tra la Squadra Mobile, diretta dal commissario capo Marika Viscovo, e l’Ufficio Passaporti della Divisione PASI della Questura di Biella, diretta dal coommissar
diretta dal dottor Stefano Traviglia.

L’attività aveva preso spunto dalla richiesta di nulla osta al rilascio del passaporto, fatta pervenire dal Consolato d’Italia a Parigi lo scorso 27 aprile. In tale circostanza il personale dell’Ufficio Passaporti aveva verificato la pendenza di un ordine di rintraccio nella banca dati delle forze di polizia. Era quindi stato avviato un dialogo operativo con il personale della Squadra Mobile ed i rappresentanti del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale per verificare la possibilità
di far operare l’arresto dalla Polizia d’oltralpe, in conseguenza dell’emissione di una mandato d’arresto europeo. Ipotesi, questa, poi rivelatasi impraticabile, per gli specifici requisiti dell’uomo.

L’unica possibilità di arrestarlo era indurlo a rientrare in Italia. Pertanto, si è pensato di invitare Sayid, attraverso il Consolato italiano, a regolarizzare la sua posizione amministrativa in Questura, a Biella, ai fini del rilascio del passaporto. Lo stratagemma ha funzionato: Sayid si è presentato, ignaro, all’Ufficio Passaporti. Ed è stato arrestato.

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