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Biella

Colto da infarto uscendo dal pizza kebab, muore a 51 anni

Colto da infarto mentre esce da un ristorante pizza kebab di via Fratelli Rosselli, Ruggero Pregnolato è morto a 51 anni

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BIELLA – Esce da un ristorante pizza kebab di via Fratelli Rosselli e improvvisamente si accascia al suolo. Nel giro di pochi minuti è giunta sul posto un ambulanza del 118, ma non c’è stato nulla da fare, impossibile rianimarlo: il suo cuore non ha più ricominciato a battere.

Colto da infarto, Ruggero Pregnolato è morto a 51 anni

E’ morto così, giovedì sera intorno alle 20.30, Ruggero Pregnolato, un uomo di 51 anni residente in Valle Cervo. A ucciderlo pare sia stato un infarto, rivelatosi fatale alla luce delle sue già precarie condizioni di salute. La notizia della sua scomparsa ha destato profondo dolore ad Andorno Micca, dove viveva ormai da molti anni.

La sua era una figura molto nota. Ruggero non passava inosservato. Grazie a quel suo carattere espansivo e solare, gli bastavano pochi minuti per prendere confidenza con chiunque. Molto estroverso non si faceva problemi cantare le sue canzoni preferite mentre passeggiava, ignaro che la gente lo potesse sentire, lui era così, un uomo di grande semplicità.

Amava il calcio ed era uno juventino sfegatato

La sua passione più grande era quella per il calcio. Da ragazzino aveva anche giocato ottenendo dei buoni risultati nei campionati delle categorie inferiori. Accanito tifoso della Juventus e grande fan di Alex Del Piero, non perdeva mai l’occasione per indossare la maglia bianconera, da sfoggiare durante le sue serate estive trascorse in Valle Cervo. Proprio in quella zona si era creato un folto gruppo di amici, da Tollegno (il suo paese natale) a Sagliano Micca ad Andorno dove appunto viveva e dove tutti gli volevano bene.

Aveva lavorato per un periodo di tempo in fabbrica, poi in una nota gastronomia di Biella.

«Chi mi conosce mi deve accettare per come sono». Questo era il suo motto che di tanto in tanto ripeteva alla vista degli amici. «Toccatemi tutto ma non la Juve altrimenti mi arrabbio, ma non faccio male a nessuno», esclamava ad alta voce ridendo.

“Aveva un cuore grande come una casa”

Intanto sono molti coloro che in questo triste momento lo ricordano con affetto: «Lo avevo incontrato in via Torino la scorsa settimana – spiega Marco Acquadro -. Appena mi ha visto ha attraversato la strada di corsa per venire a salutarmi. Io ero un po’ di fretta, ma gli ho chiesto se stava andando in valle, lo avrei accompagnato volentieri visto che mi stavo dirigendo proprio a Sagliano. Lui mi ha risposto che doveva andare a Gaglianico. Mai avrei pensato che non l’avrei visto più. Povero Ruggero, era un personaggio pittoresco, ma aveva un cuore grande come una casa».

Lo ricorda anche Gabriele Martinazzo: «Era un ragazzo d’oro e dall’animo generoso: partecipava ai tornei estivi di calcio ed era spesso chiamato a giocare con mio fratello. Nell’ultimo torneo disputato aveva pure segnato una rete decisiva contribuendo alla vittoria della coppa. Ricordo ancora oggi la felicità sul suo volto. Ci mancherà tanto».

Ieri mattina l’ultimo saluto

Il funerale di Ruggero Prengnolato è stato celebrato ieri mattina nella chiesa parrocchiale di Andorno Micca. Ha lasciato nel dolore il fratello Massimiliano e le sorelle Daniela, Debora e Pamela con le rispettive famiglie.

Mauro Pollotti

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