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«Ci vediamo al tuo funerale». Insultato il fotografo biellese premiato dalla Nasa

Offese a commento dello spettacolare video che mostra la rotazione terrestre

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ci vediamo al tuo funerale

«Ci vediamo al tuo funerale». Insultato il fotografo biellese premiato dalla Nasa. «Tecnicamente non mi ha minacciato di morte, diciamo che come minimo me l’ha augurata. E non è che sia molto più bello…».

Cerca di sdrammatizzare Valerio Minato, noto fotografo biellese che da alcuni anni vive a Torino, finito nel mirino degli hater. E, in particolare, di un presunto terrapiattista. “Ci vediamo al tuo funerale”, una delle frasi incriminate che Minato questa volta ha deciso di non lasciare perdere. «Appena rientrerò dalle ferie – conferma – andrò dalla polizia postale con tutti gli screenshot. Che serva a tanto o a poco mi interessa relativamente. Ci andrò a prescindere perché credo sia giusto e doveroso iniziare a chiarire un concetto: non possiamo dire e scrivere tutto quello che ci passa per la testa».

«Ci vediamo al tuo funerale»

Pietra dello scandalo è stato un post, pubblicato dal fotografo su Instagram a fine giugno. Era un video, realizzato nell’ambito di un suo progetto professionale, in cui si vedeva la rotazione terrestre. «Tutti sappiamo che la Terra ruota – scriveva Minato -, ma l’avete mai vista? La notte tra il 20 e il 21 giugno, per il solstizio d’estate, ho tentato per la prima volta una ripresa dal Colle del Moncenisio, al confine tra Italia e Francia.

Impostando l’astroinseguitore in tracking sulla Via Lattea, ho mantenuto il sistema di riferimento solidale con il cielo profondo. In questo modo, durante l’esposizione prolungata, la galassia appare perfettamente stabile, mentre è il paesaggio a “spostarsi” nel campo visivo. Rivelando così l’effetto della rotazione terrestre».

Mai l’avesse scritto. Tra le migliaia di “mi piace” e i tantissimi commenti di persone affascinate, sono comparsi anche quelli dei complottisti.

I terrapiattisti

«Diciamo che è arrivato anche qualcuno rimasto all’età della pietra – commenta Minato -, gente che evidentemente ritiene che la terra sia piatta. Fa sorridere che utilizzino internet e i social, massima espressione della modernità, per diffondere teorie vecchie di mille anni».

Tra offese e insulti vari, ai quali ormai chi lavora anche attraverso i social è purtroppo abituato, qualcuno ha ecceduto il limite.

«C’è stato un po’ di marasma – continua -. Chi diceva che era una cavolata, chi che siamo dei creduloni, qualche commento un po’ pesantino, ma niente a cui non sia abituato. È la grande famiglia del complottismo. Perché per qualche motivo spesso sono le stesse persone, che si parli di green pass, di vaccini o di terra piatta. Poi all’improvviso è arrivata questa persona che l’ha fatta fuori dal vaso».

«Ha fatto un minestrone – prosegue -, all’inizio mi mandava le faccine con la mascherina, la siringa, la sedia a rotelle… Nel mio post non c’era alcun accenno ai vaccini, ma evidentemente ha dato per scontato che credendo alla rotazione terrestre fossi anche un pro vax. Che in effetti è pure vero, sono vaccinato e ne vado anche abbastanza fiero… Poi è passato ai classici “rip” e a frasi del tipo “mongoloide”, “stai zitto”, “non agitarti che ti viene un infarto e crepi”… Fino al definitivo “ci vediamo al tuo funerale”. Non mi ha detto “t’ammazzo”, diciamo che quantomeno mi ha fatto una bella macumba…».

La denuncia

E quindi la decisione di rivolgersi alla postale.

«Qualche hater l’ho sempre avuto – conclude Minato -, tipo persone che ti accusano di fare fotomontaggi, di falsare le immagini… Ma questa volta si è andati oltre. Potrei pure passarci sopra, ho le spalle larghe. Ma tutto questo odio sul web in generale fa star male tante persone ed è arrivato il momento di dare dei segnali forti».
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