Cronaca
Cara Gaia, tu e Michael sembrate Giulietta e Romeo…
Ciao Gaia, spero che tu in qualche modo possa leggere questa lettera. Come spero la legga Michael. Preferisco però rivolgermi a te perché anch’io ho una figlia di 16 anni, che – guarda caso – frequenta come te il liceo linguistico. Conosco, quindi, tutti i suoi scleri legati all’amore, alla scuola e al “ciclo”…
I genitori, visti alla tua età, sono un fardello pesante. Quasi insopportabile. In modo particolare quelli che, siccome ti hanno messa al mondo, credono che tu sia di loro proprietà e che debba pensare con la loro testa.
Non so se sia il tuo caso. Comunque, resta il fatto che è scoppiato un bel casino. Ora tu e Michael siete diventati popolarissimi. Non preoccupatevi però, perché la gente dimentica in fretta. Chi vi conosce vi guarderà un po’ strani per qualche giorno. Poi finirà tutto.
Dolce e romantica Gaia (ehi lo sai che la vostra è una storia d’amore bellissima, tipo Giulietta e Romeo…, ovviamente con un finale felice!), credo che tu e Michael dovreste farvi furbi. Basta poco. Anzi, pochissimo. Entrate in un internet point. Mandate un messaggio ai vostri genitori: “Ciao, stiamo bene. Smettete di cercarci. Dite ai carabinieri e ai giornalisti che ci avete sentiti e che è tutto a posto”.
I vostri genitori chiederanno ai carabinieri, che sono di un’umanità straordinaria, di diffondere la notizia che siete stati rintracciati e che la storia è chiusa. Aspettate qualche giorno, aggiornando però sempre papà e mamma da un internet point, e poi, quando il clamore sarà finito, tornate a casa
Nel frattempo, se siete sdraiati su una spiaggia, restateci! Godetevi questa fuga d’amore, senza alcuna angoscia. Avete fatto una cosa bellissima. Ops, questo non si può dire… Avete fatto una cosa bruttissima, in quanto le persone che vi amano stanno soffrendo, che però vi ha regalato emozioni straordinarie. Vivetelete fino in fondo. Perché un sentimento così intenso, come quello che vi ha portato a fare una sceltà così forte, è molto raro. Ci sarà tempo, con calma, fuori da questo momento tanto emotivo, per riflettere su quanto è accaduto.
Come papà, rifletto anch’io. E dico a mia figlia, parafrasando una frase assai popolare: ho cercato di darti le ali, usale come meglio credi. E se non funzionano? Significa che io sono stato un pessimo papà e tu, purtroppo, sarai una pessima donna. Questa è la vita.
mdn
Leggete la storia Scomparsa a 16 anni, angoscia per Gaia
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