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Cronaca

Caccia al vile che ha sparato ad una gattina

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Caccia al vile che ha sparato ad una gattina

Guardando la piccola Kylie addormentarsi per l’ultima volta tra le braccia del suo amato padroncino, condannata dalle ferite troppo gravi infertele da una pistola (o un fucile) ad aria compressa, fa montare una rabbia impossibile da contenere e una voglia di giustizia ai massimi livelli. Diamo la caccia al bastardo che le ha sparato e portiamolo subito davanti a un giudice sperando che gli infligga una pena esemplare. La famiglia che ha dato l’allarme parla di questa losca figura come di “escremento umano”, un essere senza alcuna dignità, vigliacca e volgare che con ogni probabilità non si farebbe scrupoli a fare fuoco anche contro le persone e che per questo va al più presto individuato e denunciato.

Ecco la struggente lettera della famiglia riportata da notiziaoggivercelli.it

Kylie non aveva ancora due anni. Lei e la sorellina Kendall erano state abbandonate nel nostro giardino a fine luglio 2017, avevano poche settimane di vita e con mia figlia Federica abbiamo deciso di adottarle come fossero parte della nostra famiglia. Kylie è sempre stata molto diffidente con gli estranei, si spaventava facilmente, ma con noi era adorabile e cercava sempre la nostra vicinanza. Raramente si allontanava da casa e mai oltre poche centinaia di metri. Durante i mesi caldi passava il tempo a cacciare lucertole ma molto spesso la si vedeva dormire all’ombra del ginepro in giardino, mentre alla sera preferiva il cuscino della sedia sul porticato. Al mattino era sempre la prima ad arrivare per la colazione. Durante i mesi invernali rimaneva quasi sempre in casa, dopo cena andava direttamente in camera mia, sul baule in fondo al letto nel suo comodo giaciglio a dormire poi, quando mi coricavo, saliva sul piumone e si addormentava vicino a me. Al mattino veniva a reclamare la colazione e le coccole di rito guardandomi con i suoi tenerissimi occhi verdi che dicevano “Sono in Paradiso”. Sabato 25 maggio, dopo cena, era sulla sua sedia sul porticato, le ho chiesto se voleva entrare ma i primi tepori la invogliavano a rimanere lì. Domenica mattina non c’era e la cosa mi è parsa molto sospetta, nemmeno a mezzogiorno è arrivata. L’ho cercata nel pomeriggio e anche la sera di lunedì, in giro per il paese con mia figlia ma nulla. Martedì 28 verso mezzogiorno Federica mi chiama sul lavoro per dirmi che Kylie era tornata, aveva la parte posteriore completamente bloccata, la piccolina si era trascinata fino al nostro cancello con le sole zampe anteriori. Abbiamo pensato fosse stata investita oppure picchiata da qualche irresponsabile ma le lastre fatte dal veterinario non hanno lasciato speranza, qualcuno aveva sparato a Kylie e il piccolo proiettile di piombo le aveva leso la spina dorsale penetrando nel midollo paralizzandola. Presi dalla disperazione abbiamo voluto fare un ultimo tentativo e mercoledì 29 l’abbiamo portata in una clinica specializzata a Samarate, vicino alla Malpensa, per una visita neurologica. Purtroppo il primario mi ha confermato che Kylie sarebbe rimasta paralizzata agli arti posteriori per tutta la vita, condannata a vivere in una cesta con un pannolino e con la necessità di assisterla per espletare le funzioni corporee dal momento che anche la vescica era come morta. Non potevamo condannarla ad una esistenza di stenti, non sarebbe stata una vita e anche il primario non ne sarebbe stato capace.

Kylie si è addormentata per l’ultima volta tra le mie braccia la sera di mercoledì, ora riposa sotto un grande pino nel nostro giardino ma in realtà corre felice tra le nuvole là dove nessuno potrà mai più farle del male.

Chiediamo aiuto a tutti quelli che vorranno/potranno aiutarci ad individuare chi può aver sparato con un’arma (pistola o fucile) ad aria compressa. Il nostro unico desiderio è portare questo “escremento umano” autore di un gesto tanto ignobile davanti alla giustizia perché paghi per quello che ha fatto.

I nostri riferimenti sono:

FRANCO 380 6559300     FEDERICA 342 0220905

Oppure direttamente a casa nostra: Via Aldo Moro 17 (di fronte al parcheggio)

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