Cronaca
“Attenti, nei boschi vi sparano”
Andare a passeggio nei boschi dovrebbe essere un piacere oltre che un diritto naturale dell’essere umano. Nel Biellese non è così. Ha suscitato un certo sgomento l’avviso apparso ieri sulla pagina facebook dell’amministrazione provinciale concepito in questi termini: «Cari concittadini ricordate che oltre alla stagione delle castagne questo è il periodo di caccia. Quindi prima di avventurarsi nei boschi è meglio conoscere le zone in cui si svolgono le battute.. Anzi, sarebbe meglio, queste zone, evitarle del tutto». Salviamo la nobile intenzione della Provincia di salvaguardare la vita umana ma siamo convinti che in un Paese minimamente normale l’avviso urbi et orbi sarebbe stato concepito in altri termini: «Carissimi cacciatori, prima di premere il grilletto accertatevi che il bersaglio a cui state sparando non è obbligatoriamente un cinghiale, lepre o fagiano ma potrebbe essere un innocente umano a cui piace passeggiare nel verde. Quindi state attenti ed evitate di compiere idiozie». Anche perchè gli uni sono armati, gli altri invece no.
Il “chi va là” della Provincia viene all’indomani dell’ennesima tragedia della stagione venatoria. Nei giorni scorsi infatti un uomo, Gian Carlo Baragioli, 50 anni, è stato colpito alla schiena e ucciso mentre in compagnia della moglie stava raccogliendo castagne nei boschi fra Ghemme e Cavaglio d’Agogna, vicino a noi insomma. I carabinieri sospettano che il colpo sia partito da una delle squadre impegnate nella caccia ai cinghiali tanto che hanno provveduto al sequestro delle armi di un intero gruppo di cacciatori.
Ma ritornando al controverso e quanto mai inopportuno avviso pubblico dell’amministrazione provinciale, come da istruzioni abbiamo cercato di capire quali siano le zone dove i comuni cittadini corrono il rischio di trasformarsi in bersaglio. Il territorio “off limits” copre larga fetta del Biellese: zona numero 1 parte dei territorio di Sala, Torrazzo, Zubiena; zona 2: Magnano, Zimone; zona 3 Sostegno, Villa del Bosco; zona 6: Pettinengo, Bioglio, Selve Marcone, Valle Mosso, Veglio, Valle San Nicolao; zona 10: Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Muzzano, Camburzano, Netro, Donato; zona 11: Portula, Strona, Pratrivero.
Domanda: a quando le mappe dove la gente può passeggiare senza correre alcun rischio se non quello di slogarsi una gamba per una radice nascosta nel terreno?
Andare a passeggio nei boschi dovrebbe essere un piacere oltre che un diritto naturale dell’essere umano. Nel Biellese non è così. Ha suscitato un certo sgomento l’avviso apparso ieri sulla pagina facebook dell’amministrazione provinciale concepito in questi termini: «Cari concittadini ricordate che oltre alla stagione delle castagne questo è il periodo di caccia. Quindi prima di avventurarsi nei boschi è meglio conoscere le zone in cui si svolgono le battute.. Anzi, sarebbe meglio, queste zone, evitarle del tutto». Salviamo la nobile intenzione della Provincia di salvaguardare la vita umana ma siamo convinti che in un Paese minimamente normale l’avviso urbi et orbi sarebbe stato concepito in altri termini: «Carissimi cacciatori, prima di premere il grilletto accertatevi che il bersaglio a cui state sparando non è obbligatoriamente un cinghiale, lepre o fagiano ma potrebbe essere un innocente umano a cui piace passeggiare nel verde. Quindi state attenti ed evitate di compiere idiozie». Anche perchè gli uni sono armati, gli altri invece no.
Il “chi va là” della Provincia viene all’indomani dell’ennesima tragedia della stagione venatoria. Nei giorni scorsi infatti un uomo, Gian Carlo Baragioli, 50 anni, è stato colpito alla schiena e ucciso mentre in compagnia della moglie stava raccogliendo castagne nei boschi fra Ghemme e Cavaglio d’Agogna, vicino a noi insomma. I carabinieri sospettano che il colpo sia partito da una delle squadre impegnate nella caccia ai cinghiali tanto che hanno provveduto al sequestro delle armi di un intero gruppo di cacciatori.
Ma ritornando al controverso e quanto mai inopportuno avviso pubblico dell’amministrazione provinciale, come da istruzioni abbiamo cercato di capire quali siano le zone dove i comuni cittadini corrono il rischio di trasformarsi in bersaglio. Il territorio “off limits” copre larga fetta del Biellese: zona numero 1 parte dei territorio di Sala, Torrazzo, Zubiena; zona 2: Magnano, Zimone; zona 3 Sostegno, Villa del Bosco; zona 6: Pettinengo, Bioglio, Selve Marcone, Valle Mosso, Veglio, Valle San Nicolao; zona 10: Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Muzzano, Camburzano, Netro, Donato; zona 11: Portula, Strona, Pratrivero.
Domanda: a quando le mappe dove la gente può passeggiare senza correre alcun rischio se non quello di slogarsi una gamba per una radice nascosta nel terreno?
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