Seguici su

Cronaca

Addio all’ultimo deportato biellese

Pubblicato

il

Avrebbe compiuto 92 anni il 18 aprile, ma non ce l’ha fatta a festeggiare questo nuovo traguardo. Ieri nella chiesa di San Biagio, è stato celebrato il funerale di Roberto Ragosa, era l’ultimo deportato biellese ancora in vita.

Avrebbe compiuto 92 anni il 18 aprile, ma non ce l’ha fatta a festeggiare questo nuovo traguardo. Ieri, nella chiesa di San Biagio, a Biella, è stato celebrato il funerale di Roberto Ragosa, era l’ultimo deportato biellese ancora in vita.

Durante la guerra era nel reparto motorizzato del Rgt. “I Nizza Cavalleria”; dopo l’8 settembre entrò in contatto con i partigiani: sorpreso per delazione mentre partecipava a una riunione clandestina di antifascisti, venne arrestato a Biella dalle SS il 7 dicembre 1943. Interrogato prima all’albergo Principe di Biella, fu trasferito alle Nuove di Torino e poi alla caserma dei Lupi di Toscana a Bergamo. Deportato da qui a metà marzo 1944 (trasporto Tibaldi n. 34), arrivò a Mauthausen il 20 dello stesso mese, dove gli venne assegnato il numero di matricola 59086.

Classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza), dichiarò il mestiere di elettrauto. Venne subito trasferito nei sottocampi di Gusen I e II e si salvò proprio grazie alle sue competenze, che spinsero i nazisti ad affidargli lavori di manutenzione della rete elettrica. Furono i soldati americani a liberarlo nei primi giorni di maggio del 1945.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook