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«Set cinematografici e provini, dove girano un film io ci sono»

Il cossatese Claudio Zucconelli, 71 anni, racconta la sua esperienza nel mondo del cinema, da “Luisa Spagnoli” a “CentoVetrine”

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COSSATO -I set cinematografici e i provini sono la sua passione. Il cossatese Claudio Zucconelli, 71 anni, per gli amici “Zucco”, partecipa spesso alle selezioni per comparire come figurante nei film e più volte ci è riuscito.

«Lo faccio perché mi piace distinguermi – spiega -. Mi dà la sensazione di osservare il mondo da una prospettiva diversa, certamente divertente. Anche se talvolta mi sono trovato in ambientazioni strane, magari malconcio, con vestiti di altre epoche, medievali, con il viso truccato in modo da apparire sporco. Conservo delle foto, che a guardarle oggi, rido anche da solo. Alla fine però è sempre stata anche un’occasione per fare amicizia, per fare gruppo con altre persone che hanno il mio stesso desiderio di notorietà, anche se per poco, con una piccola parte. Trovarmi dinnanzi alle telecamere mi fa sentire in un ruolo. Entro nel mondo del cinema, cosa che affascina un po’ tutti, credo».

Claudio, che nella vita ha lavorato nel settore della pasticceria e come operatore ecologico, spiega che per fare la comparsa non occorre aver studiato recitazione. In compenso, come ribadisce più volte, fa guadagnare felicità. È una sorta di gioco.

«Mi è capitato anche di dover dire qualche battuta a contorno delle scene, oltre a dover apparire, o applaudire. Il più delle volte mi sono trovato in ambientazioni di gruppo. Ricordo la partecipazione alle riprese della serie televisiva “Luisa Spagnoli“, in cui si raccontava appunto la storia della vita della nota imprenditrice di Perugia, ambientata negli anni Venti. Una produzione diretta da Lodovico Gasparini. Nel Biellese le scene le avevano girate a Vigliano e poi nel Canavese. Erano forse gli anni compresi fra il 2010 e il 2015. Ricordo un giorno in cui pioveva per davvero e mi ero bagnato tutto, oppure un’altra volta, tra i figuranti, c’era un uomo che aveva un tic nervoso e purtroppo aveva disturbato le riprese».

«Ho partecipato alla registrazione di alcune puntate di “CentoVetrine” a Torino, e di “Vivere“, due soap opera, nonché di una puntata di “Elisa di Rivombrosa“, la serie televisiva fiction andata in onda nei primi anni Duemila, e ancora anche di “Altri tempi” con Vittoria Puccini, girato a Ivrea, storia che mi aveva portato ad apparire in un tribunale. Ricordo con soddisfazione “Freccia nera“, le cui riprese sono state ambientate al Ricetto di Candelo. I protagonisti erano Martina Stella e Riccardo Scamarcio. Era il 2005. Ci sono poi stati programmi televisivi di intrattenimento, in cui facevo proprio soltanto parte della cornice. Mi chiedevano di essere telegenico».

A questo punto, oltre al divertimento, vorremmo sapere quanto si guadagna a fare la comparsa?
«Il compenso era stato, parlo al passato, perché di recente non ho più ricevuto nulla, di circa 80 mila lire per apparizione. È stato bello, proprio bello. È un’esperienza che mi piacerebbe ripetere. Vorrei ancora partecipare alle selezioni, o alle trasmissioni in televisione, anche soltanto fra il pubblico. Negli ultimi anni non è stato possibile, ma ritenterò. Tornerò nel Canavese, in cui forse ci sono più opportunità. Intanto, l’uscita sul vostro giornale, mi rende felice una volta in più».

 

Anna Arietti

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