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Pugni, sberle e morsi alla fidanzata: dopo l’arresto patteggia a 20 mesi

Il mostro è un 21enne di Vigliano. La vittima venne anche minacciata con un coltello

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Prende a pugni la compagna

Pugni, sberle e morsi alla fidanzata: dopo l’arresto patteggia a 20 mesi. Ennesimo caso di violenza ai danni di una donna. Questa volta il mostro è un 21enne di Vigliano.

Pugni, sberle e morsi

Come riporta il sito www.notiziaoggi.it la donna è stata picchiata dal suo compagno, presa a morsi sul naso e su una spalla quando aveva cercato di divincolarsi. Durante quella storia malata dovette sopportare anche calci e a sberle. Venne anche bloccata sul letto e con un lenzuolo in bocca per farla tacere, l’aguzzino la minacciò con un coltello dalla lama seghettata. Proprio la minaccia con l’arma presa dal cassetto delle posate, con la quale aveva ferito lei con un taglio sul naso, fu il culmine di una storia senza più sbocchi che doveva per forza di cose interrompersi. Con il coraggio che aveva, la vittima fece denuncia.

Ma le violenze non finirono. L’imputato, 21 anni, di Vigliano, sottoposto ora alla misura del divieto di avvicinamento alla ex, dopo essersi appostato ubriaco sotto casa della donna, la colse di sorpresa, spingendola nell’abitazione per poi causarle lesioni che in ospedale erano state giudicate guaribili in due settimane.

Il tormento per la donna era iniziato nel giugno dell’anno scorso, per effetto di una gelosia patologica da parte del compagno. Bastava davvero poco per far scattare l’ira all’orco.

Gli episodi di violenza e di estrema gelosia si sono da quel giorno susseguiti, alcuni dei quali anche in pubblico e davanti agli amici. Tanto che, a storia ormai finita quantomeno per lei, per raggiungere il posto di lavoro in un bar, la ragazza doveva ogni giorno cercare percorsi alternativi e farsi accompagnare da conoscenti e amici.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    14 Giugno 2023 at 7:59

    La misura del divieto di avvicinamento non è assolutamente risolutoria, come ampiamente dimostrato da casi precedenti di altri “mostri” che infischiandosene di questo genere di provvedimenti, hanno infierito sulle loro vittime sino alle estreme conseguenze.

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