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Biella

La Polizia di Stato restituisce al legittimo proprietario beni provento di truffa

La truffa del falso nipote era andata a segno.

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BIELLA – La mattina del 1° maggio i numerosi tentativi di truffa a danno di anziani biellesi su utenze telefoniche fisse hanno insospettito gli organi investigativi che fin dai primi istanti hanno preso in mano la vicenda.

Il successivo controllo da parte degli operatori della volante di un cittadino di origini polacche avvenuto nei pressi di un’abitazione ove era stata segnalata la truffa ha poi destato più di un sospetto. Da qui, un’attenta e intensa attività di pedinamento e monitoraggio dell’autovettura dell’uomo conclusasi il 3 maggio, a Chiavazza, quando l’uomo ha tentanto di sottrarsi ad un controllo degli Agenti. In quell’occasione, gli immediati controlli sulla persona e sul veicolo sono sfociati nel rinvenimeno di una calza di nylon con all’interno circa mezzo chilo di materiale in oro, scoperto essere provento di una truffa.

Una donna, residente nella provincia di Lecco, aveva consegnato i gioielli ad un uomo, presentatosi alla sua porta, mandato da un terzo soggetto spacciatosi per il nipote. Quest’ultimo, tramite una telefonata, aveva finto una grave patologia la cui cura necessitava di una cospicua somma di denaro e di un trasferimento urgente presso un ospedale svizzero. La chiamata, avallata da un complice fintosi un medico in servizio, traeva in inganno la donna che consegnava il tutto all’estraneo truffatore.

Oggi la Signora Miranda è finalmente rientrata in possesso dei propri gioielli tramite l’accurato lavoro svolto dagli operatori della squadra mobile.

L’autore della truffa, già all’epoca dei fatti, era stato sottoposto al fermo di polizia giudiziaria alla luce dei gravi indizi a suo carico.

L’occasione è utile per segnalare una nuova tipologia di truffa già sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori: diffidate da telefonate su utenze telefoniche fisse nelle quali il vostro interlocutore segnala merce costosa da ritirare presso gli uffici postali di zona domandadovi somme di denaro (spesso la richiesta ammonta a 6.000 euro) ovvero oggetti in oro a titolo di pagamento per il ritiro dei pacchi.

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