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Javier Zanetti e Ivan Cordoba si raccontano al Biella Forum

“Noi del Triplete”: una serata indimenticabile per i tanti tifosi nerazzurri

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«Il Triplete è stata una cosa unica, che resterà per sempre nel nostro cuore di interisti». Così capitan Javier Zanetti ha aperto la serata di “Noi del Triplete. I protagonisti si raccontano”, organizzata dal vicesindaco e assessore allo Sport della Città di Biella Giacomo Moscarola, affiancato dal consigliere comunale Cristina Zen nell’ambito di “Campioni sotto le stelle”.

Subito dopo ha preso la parola l’ex compagno di squadra Ivan Ramiro Cordoba: «Un ricordo che rimane vivo». A presentarli, nella cornice del Biella Forum (le condizioni meteorologiche, con la pioggia battente fino dopo le 14 avevano consigliato l’amministrazione di trasferire la serata indoor, rinunciando a malincuore a piazza del Battistero) è toccato alla coppia di giornalisti formata da Alessandro Alciato e Pierluigi Pardo, abili a far snocciolare alle star sudamericane i ricordi più belli.

Il primo collegamento

«Tanti momenti di difficoltà, che abbiamo superato insieme«, il leit motiv della serata. Nel primo collegamento il Forum ha esultato per la presenza del “principe” Diego Milito, intonando “facci un gol”. Dall’Argentina Milito ha detto che «Un Triplete è per sempre, rimarrà speciale sia per noi come gruppo, sia dal punto di vista personale. Prima di ogni partita ascoltavamo una canzone di un cantante uruguaiano, che parlava di lanciare in aria una moneta e a quel punto quel che succede succederà. Un nuovo Triplete? Non so se sarà irripetibile, però ti deve girare tutto bene e ci vuole anche un pizzico di fortuna, oltre ad avere un grandissimo gruppo».

Jose Mourinho non è potuto intervenire alla serata, ma lo Special One è stato ricordato dalle due stelle nerazzurre. «La sua sicurezza ha contagiato tutti. A volte ci faceva allenare 11contro 10 per abituarci ad ogni situazione: è molto preparato ed è sempre stato avanti».

Il secondo collegamento

La sorpresa inaspettata è poi arrivata con il secondo collegamento di Julio Cesar. «Se ripenso al Triplete? Bella domanda. Credo sia il mio momento più bello nel calcio. Ancora oggi se ne parla e viene riconosciuto il lavoro fatto. La parata col Barcellona resta una delle più difficili e belle della mia carriera: sicuramente la più importante. Il segreto di quel gruppo, con Mourinho, è stato come siamo riusciti a gestirci. Anche chi giocava di meno è stato fondamentale. Mou? Il primo anno bellissimo, meno la seconda stagione e forse avevo perso un pizzico di fiducia. Non vedevo dove volesse andare e il suo modo di motivare non lo capivo fino in fondo».

«Per me Massimo Moratti è stato come un papà – ha concluso Zanetti -. Mi ha preso da giovane, da una piccola squadra e mi ha fatto sentire subito come a casa. Per questo dico che l’Inter è unica. Sono cambiati i tempi, ma dobbiamo tornare ai valori umani. Quando indossi questa maglia devi conoscerne la storia è i giocatori di oggi lo devono capire».

Finalità benefica

La serata ha avuto un’importante finalità benefica, con una raccolta a favore della Fondazione Pupi. Onlus, creata nel 2001 con l’obiettivo di lavorare nel paradigma della protezione integrale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. La Fondazione nasce dalla volontà di Paula e Javier Zanetti, che hanno deciso di creare uno spazio in grado di soddisfare questa intenzione.

A fine serata sul palco è salito il sindaco Claudio Corradino. «Abbiamo avuto la fortuna di avere in città due campioni, non solo del calcio – ha detto il primo cittadino -. Aiutare la Fondazione Pupi è importante perché magari potremo riavere qui una grande persona come Zanetti, magari accompagnato da altri suoi ex compagni. Vi aspettiamo a braccia aperte perché Biella è casa vostra e per una volta posso dire tranquillamente “Forza Inter”. La finale Champions? Ero a casa di amici e al secondo gol di Milito mi ricordo che dissi “non ci prendono più”. L’ho detto anche a Mourinho, incontrato qualche settimana fa a Torino. Però solo al fischio finale potei tirare il fiato. L’Inter è tanta sofferenza e amore. Grazie ai nostri campioni, a Pardo per la sua simpatia e ad Alessandro Alciato, il motore di questa manifestazione, insieme al mio vice Moscarola».

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