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In calo il numero dei disoccupati in Piemonte: -14,8% rispetto al periodo pre Covid

Ma resta alto il numero degli inattivi

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Calano i disoccupati in Piemonte, dal 2019 al 2022, ma resta ampia la fascia dei cosiddetti inattivi, ovvero le persone che da circa cinque anni risultano ancora disoccupate nonostante siano iscritte ai Centri per l’Impiego. E se il mercato del lavoro, dopo lo stop del Covid, pare in rialzo, resta difficile per alcuni inserirsi velocemente nel mondo del lavoro: ad essere svantaggiati, in particolare, sono coloro che hanno un grado di istruzione basso e le donne, che paradossalmente sono ancora più “penalizzate” se hanno un titolo di studio medio-alto.

Sono alcuni dei temi dei quali si è discusso alla Fabbrica delle E, al convegno promosso da Cisl Fp Piemonte “Opportunità in movimento – Quali politiche attive per il futuro?” al quale ha partecipato tra gli altri l’assessore al Lavoro della Regione Elena Chiorino.

In particolare emerge che, analizzando il flusso in entrata dei disoccupati amministrativi (coloro che firmano la Did, ovvero la Dichiarazione di immediata disponibilità e che quindi sono alla ricerca attiva del lavoro) su base annua, dal 2019 – ultimo anno di riferimento considerato utile, visto che il 2020 e il 2021 non sarebbero rappresentativi a causa del Covid – al 2022, c’è stato un calo dei disoccupati in Piemonte del 14,8%.

E’ aumentato invece negli ultimi cinque anni il numero degli iscritti ai Centri per l’impiego. L’anno scorso i centri piemontesi hanno erogato servizi per 223.529 persone e svolto attività per 17.789 aziende. Tra i servizi svolti: informazione, accoglienza o presa in carico della persona, orientamento professionale, consulenza orientativa, accompagnamento al lavoro, incontro domanda offerta e progetti specifici. Al 31 dicembre 2022, su 48.518 persone “profilate” con Patti di attivazione, il 45,8% è stato orientato verso la formazione. Mentre il 51,5 è risultato occupabile.

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