BiellaCronaca
Biella, detenuto dà fuoco alla sua cella e lancia escrementi contro gli agenti
Grave episodio in carcere

Un grave episodio si è verificato nel reparto isolamento del Carcere di Biella nella notte del 24 maggio. Lo denuncia il SiNAPPe. Un detenuto ha danneggiato la propria camera di pernottamento appiccando il fuoco al materasso e agli indumenti. L’intervento immediato del personale in servizio è stato fondamentale per cercare di calmare le fiamme e limitare la propagazione del fumo.
Tuttavia, il detenuto ha opposto resistenza e, all’arrivo degli agenti di Polizia Penitenziaria, si è scagliato contro di loro, impedendo l’apertura della camera. Solo grazie a una difficile opera di mediazione e dopo diversi tentativi, il personale è riuscito a mettere in sicurezza il detenuto, facendolo uscire dalla stanza e a domare le fiamme provocate dal materasso bruciato. Nonostante tutto, il carcerato, nell’opporre resistenza, ha lanciato anche escrementi in direzione degli intervenuti. Solo la grande professionalità della Polizia Penitenziaria ha impedito che si verificasse il peggio.
Il vicesegretario Regionale di SiNAPPe Matteo Ricucci ringraiza i poliziotti penitenziari impiegati nell’istituto di via dei Tigli che nell’espletamento del proprio servizio, hanno svolto un importantissima attività nel mettere in salvo la vita del detenuto pur con tutta la resistenza che egli stesso ha messo in essere. «Questo ennesimo evento critico all’interno delle carceri del distretto» spiega «evidenzia ancora una volta le difficili condizioni in cui opera quotidianamente il personale di Polizia Penitenziaria». LEGGI ANCHE: Detenuto straniero produce alcol in carcere a Biella
Il Segretario Nazionale Raffaele Tuttolomondo conferma il grande lavoro svolto dal personale di Polizia Penitenziaria che ha permesso di evitare il peggio, il tutto nel pieno rispetto del mandato istituzionale: «Visto l’accaduto non si può non chiedere ai vertici dell’amministrazione penitenziaria interventi urgenti e concreti per garantire maggior sicurezza all’interno degli istituti penitenziari, riconoscendo la professionalità ed il sacrificio del corpo di Polizia Penitenziaria che vi opera per garantire l’esecuzione della pena ad una popolazione detenuta con una buona percentuale di problemi psichiatrici. Detenuti che dovrebbero essere gestiti in ben altre strutture. Oltre questo, per il personale grava anche quella grande fetta di popolazione detenuta che non ha alcun interesse a partecipare a percorsi trattamentali per il reinserimento nel tessuto sociale. Fenomeno questo che negli istituti penitenziari dilaga ed urge una soluzione efficace e duratura da parte del Governo».
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Ardmando
25 Maggio 2025 at 18:33
Troppo blande le regole della detenzione in Italia. Occorre essere MOLTO più severi con i detenuti e incutere un sacro terrore per le carceri e per gli agenti di polizia penitenziaria. Pene severissime per chiunque commetta atti come questo. E riapertura dei manicomi, subito, in cui rinchiudere chiunque abbia problemi psichici. Ci vuole MOLTA più severità in Italia e una giustizia inflessibile.