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Voucher per la fibra ottica, in arrivo incentivi per famiglie e imprese

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Sono in arrivo i voucher per la fibra ottica, introdotti per favorire l’adozione della banda larga. Si tratta di uno degli strumenti del piano di incentivi per famiglie e imprese elaborato dal Governo italiano. Si partirà a settembre, con l’erogazione dei primi voucher ai nuclei famigliari con ISEE fino a 20mila euro, di un importo fino a 500 euro. Potranno essere usati per attivare un abbonamento con connettività superiore a 30 Mbps, ma anche per l’acquisto di un pc o di un tablet fornito dall’operatore telefonico selezionato. Si tratta di un piano di incentivi corposo dato che sono stati stanziati 923 milioni di euro: 407 per i nuclei famigliari, i restanti per le attività produttive. Le stime parlano di 2,2 milioni di beneficiari, ossia 1,7 milioni di famiglie e 430mila imprese.

Voucher per la fibra ottica, che cosa succede?

Quella che partirà a settembre è stata definita come “prima fase”. La “seconda” allarga la platea dei beneficiari e distribuirà i voucher a famiglie con un ISEE fino a 50mila euro e alle imprese. A patto che siano utilizzati per l’adeguamento dell’abbonamento e l’attivazione di un servizio di connettività fino a 1 Gbps. Ecco poi la terza fase, in cui l’intervento riguarderà le scuole: entro il 2023 tutte le strutture scolastiche dovranno essere connesse a reti con velocità fino a 1 Gbps. In sostanza tali voucher saranno disponibili tra il 2020 e il 2022 e potranno essere usati sia per l’attivazione di un nuovo abbonamento che per il pagamento dei canoni periodici. Attenzione: per sfruttare tali incentivi governativi servirà attivare o adeguare l’abbonamento al miglior servizio disponibile per l’indirizzo oggetto dell’intervento.

Aperta la consultazione pubblica

Attualmente sul sito di Infratel Italia è partita la consultazione pubblica, aperto fino a lunedì 7 settembre. Ciò significa che è stato pubblicato il documento che spiega i prossimi passi del piano per l’erogazione di voucher per la connettività. I soggetti interessati in questo lasso di tempo possono manifestare la propria opinione, presentando eventualmente osservazioni a Infratel. Lo step successivo sarà trasmettere il documento alla Commissione Europea, per poi attivarlo tramite il relativo decreto del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico). Lo scopo di tutta questa strategia è piuttosto chiaro ed è l’incentivazione della domanda di servizi di connettività NGA (Next Generation Access) e VHCN (Very High Capacity Networks). In particolare l’intenzione è di concentrarsi nelle regioni dove le percentuali di attivazione di abbonamenti a banda larga è molto distante dalla media europea.

Italia, c’è un gap da colmare

I dati parlano chiaro e l’indice europeo DESI non lascia tranquilli. L’Italia è in ritardo nella diffusione delle reti a banda ultralarga: solo il 37% delle famiglie sfrutta un servizio del genere. Quasi il 45% delle unità immobiliari non è dotato di linea fissa, oppure naviga a velocità inferiore a 30 Mbps. La situazione deve cambiare: entro la fine del 2020 l’infrastruttura che garantisce una connettività superiore a 30 Mbps dovrebbe raggiungere il 96% delle unità immobiliari. E almeno il loro 14% dovrebbe avere accesso ad una rete fino a 1 Gbps. Uno degli attori di questo processo è Vodafone: la sua GigaNetwork Fibra, con offerte dedicate ai consumatori e alla clientela business, raggiunge più di 23 milioni di utenti. Allo stesso tempo la rete a banda ultralarga con velocità fino a 1 Gbps arriva già a 7,5 milioni tra famiglie e imprese.

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