Attualità
Visita all’opera Pia Sella da parte degli studenti del progetto “Piccoli giornalisti crescono”
I ragazzi del Bona intervistano la vice presidente della fondazione
A conclusione del progetto “Piccoli giornalisti crescono”, promosso dalla professoressa Paola Riboldi dell’Istituto Eugenio Bona di Biella, in collaborazione con l’associazione Biella 3.0 il bisettimanale La ProvinciadiBiella.it, e dal nostro redattore Mauro Pollotti, il gruppo dei ragazzi del secondo livello ha trascorso mezza giornata a Mosso in visita all’Opera Pia Sella.
Durante la breve visita, gli studenti hanno avuto modo di realizzare un servizio giornalistico con relativa intervista alla presidente dell’Opera Pia Livia Zangrossi.
«Non bisogna mai dimenticare la storia – scrivono i ragazzi nel loro articolo -, perché è grazie ad essa se siamo arrivati al giorno d’oggi con esperienze e tradizioni in grado di legare tante persone a delle radici comuni: il nostro territorio è stato molto importante nel tempo e grazie all’Opera Pia Sella, nel paese di Mosso (comune di Valdilana), questi ricordi vivono fino ad ora: la professoressa Lelia Zangrossi ci ha accompagnato all’interno della struttura centenaria, utilizzata inizialmente come scuola femminile (una delle prime in Italia e simbolo di grande avanzamento sociale per l’epoca, nella quale solo gli uomini andavano a scuola e le donne rimanevano a casa a fare i lavori o a badare ai bambini) con le suore.
«Non appena il nostro gruppo è entrato nell’edificio, siamo stati travolti dalla storia del luogo: vi è esposta una raccolta di documenti riguardanti il posto e soprattutto delle riviste del “Corriere dei Piccoli” risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale, che cercavano di spiegare ai più piccoli cosa fosse la guerra e a cosa si doveva andare incontro (molto forte è stata l’immagine di due bambini a tavola con la madre e una sedia vuota del padre al fronte).
«Andando avanti siamo entrati in una sala che mostrava la ricostruzione di una mensa della scuola dell’infanzia e poi un’intera classe, con tutti gli arredi a misura di bambino e delle lavagnette su ogni banco. Inoltre, c’erano anche molti libri e soprattutto delle operette teatrali, che venivano molto spesso insegnate ai bambini più piccoli.
Tutto l’edificio era cosparso di riquadri contenenti la storia di personaggi illustri (principalmente membri della famiglia Sella, che proprio qui a Mosso ha le sue origini), che hanno contribuito in qualche modo alla storia di questo gioiello in mezzo alle montagne.
«Successivamente siamo stati accompagnati dalla professoressa in una stanza adibita a biblioteca, nella quale vi erano raccolti moltissimi volumi appartenenti all’epoca della scuola che venivano utilizzati dai bambini o ragazzi. Infine, siamo entrati nell’archivio, all’interno del quale erano presenti tantissimi raccoglitori di documenti che la professoressa sta tutt’ora cercando di rimettere in ordine, anche se è un lavoro molto lungo ed impegnativo e richiede moltissimo tempo.
«Questo posto, pur essendo piccolo e abbastanza isolato, è molto conosciuto grazie alla sua storia fatta di personaggi storici come il Ministro delle Finanze Quintino Sella, che ha partecipato attivamente allo sviluppo dell’Opera. Inoltre, permette di diffondere la cultura e le tradizioni di Mosso, dal momento che coinvolge molto gli abitanti dello stesso paese ma anche delle zone limitrofe (per esempio le lavagne della classe erano state disegnate dai bambini degli asili vicini durante una visita al luogo).
Al termine della visita abbiamo posto alcune domande alla professoressa circa l’Opera.
Quante persone collaborano con l’Opera Pia Sella?
«L’Opera Pia Sella ha un consiglio d’amministrazione all’interno del quale collaborano diverse persone; io personalmente ricopro la carica di vice presidente del consiglio. Le mostre che presenta l’Opera non appartengono a quest’ultima, ma sono dell’associazione culturale “Finestre sull’Arte”, nata nel 2017 che si occupa di arte antica e contemporanea».
Avete dei progetti per il futuro?
«Ci sono dei progetti in collaborazione con la scuola media di Mosso, una scuola con cui lavoriamo parecchio, come ad esempio una mostra artistica nella chiesa parrocchiale, visite guidate e progetti Erasmus».
Ci sono stati dei personaggi importanti che hanno visitato l’Opera?
«Si abbiamo ospitato alcuni personaggi provenienti dal Giappone, alcuni professori illustri come un docente di Antropologia arrivato da Brescia e diversi altri».
Non ci resta che ringraziare nuovamente la professoressa Lelia Zangrossi per la sua immensa disponibilità nel mostrarci con passione questo posto meraviglioso.
Gli studenti
Sofia Vaudagna
Andrea Canu
Giulia Sardu
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