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Violenza di genere: la pandemia ha influito pesantemente su questo fenomeno anche nel Biellese

Nel 2021 sono state 28 le donne accolte e protette all’interno della casa rifugio, e 30 i bimbi

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BIELLA – Violenza di genere e maltrattamenti. La pandemia ha influito pesantemente su questo fenomeno.

Nel 2021 sono state 28 le donne accolte e protette all’interno della casa rifugio, e 30 i bambini. Con un incremento di quasi il 50%. La media annuale del 2019 era infatti di 19 donne e 19 bimbi, stessi numeri anche per il 2020. Incremento di presenze anche per l’accoglienza di secondo livello e cioè nei tre appartamenti dedicati, così come sottolinea Alessandra Musicò, referente dell’associazione Underground. Il tema dei reati da “Codice Rosso” continua ad essere purtroppo di tristissima attualità, anche nel biellese. Recentemente la Polizia di Stato, ha confermato per il 2021, il trend che si rileva a livello nazionale, con un incremento dei reati che rientrano in questa fascia e, in particolare, delle denunce di maltrattamenti in famiglia. E proprio a quelle fa riferimento.

La Procura ha invece la gestione di tutti gli attori del territorio che interagiscono per contrastare questo fenomeno e di tutti i dati precisi che vengono trattati come prevede la legge nota come “Codice Rosso”, che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 173/2019 ed è entrata in vigore il 9 agosto. Si tratta di un provvedimento volto a rafforzare la tutela delle vittime dei reati di violenza domestica e di genere, inasprendone la repressione tramite interventi sul codice penale e sul codice di procedura penale.

Braccialetto elettronico

Nel Biellese è stata disposta l’applicazione del braccialetto elettronico anti-stalker, a partire dal novembre del 2021. A richiederla è stato il procuratore Teresa Angela Camelio, per risolvere ad esempio un caso, alla fine del 2021, che si era trasformato in un vero rebus legislativo. Per due giorni consecutivi, infatti, un biellese di 32 anni è stato arrestato, prima dai carabinieri e poi dai poliziotti delle volanti, l’uomo aveva violato l’obbligo di allontanamento nei confronti della madre. L’arresto in casi come questo, cioè per la violazione di una misura inserita nel novero di quelle previste dal Codice Rosso è obbligatorio, ma ad esso non può seguire la custodia cautelare dato che per il reato di maltrattamenti in famiglia la pena parte dai tre anni e non è quindi sufficiente perché lo stalker finisca in carcere. Come in questo caso, le applicazioni del braccialetto elettronico hanno la finalità di impedire che la persona già gravata da misure restrittive si avvicini alla vittima.

Rete “panchine rosse”

Nel nostro territorio vi è una fitta rete che lavora insistentemente su prevenzione, informazione, sostegno psicologico e legale e non per ultimo accoglienza di primo e secondo livello, fino al reinserimento nella società delle vittime e dei loro bambini. Il Tavolo Panchine Rosse del Comune di Biella concentra le sue attività per unire e promuovere tutte le iniziative di enti e associazioni del territorio con lo scopo di portare il fenomeno all’attenzione della collettività. Ne fanno parte Città di Biella, casa circondariale, Liceo Artistico “Giuseppe e Quintino Sella“’”, Sbir, Asl Biella e le associazioni Women@Work Italia, VociDiDonne, Paviol, Non sei sola, Underground e la Garante per i diritti delle persone ristrette nella libertà personale.

«Il Tavolo Panchine Rosse – afferma l’assessore alle Pari Opportunità del comune di Biella Gabriella Bessone – continua la sua attività di sensibilizzazione e lo fa tutto l’anno, con molte iniziative che vanno a ricordare che i dati non stanno migliorando e che occorre tener sempre alta l’attenzione su questa attuale e penosa piaga».

L’anno scorso si sono uniti alla rete gli Uomini in scarpe Rosse. Gabriella Bessone sottolinea l’importanza di questa nuova entrata: «Mi piace ricordare – conclude l’assessore – che Biella si fa notare anche da fuori: siamo stati d’esempio per tanti comuni che hanno realizzato le panchine rosse, ma anche per gli Uomini in scarpe rosse che con i loro flash-mob stanno diventando un vero e proprio fenomeno nazionale».

Il libro a favore della casa rifugio

Il volume “Panchine Rosse: stop alla violenza” racconta, con testi e fotografie, le panchine rosse presenti sul territorio cittadino e provinciale. Si tratta di un progetto editoriale nato per dare ulteriore risonanza a queste opere che, oltre ad abbellire le nostre città e i nostri paesi, sono testimoni che aiutano a mantenere alta la guardia sul delicato tema della violenza di genere. Le fotografie sono di Stefano Ceretti. Il libro costa 12 euro e potrà essere pagato tramite bonifico all’Associazione Underground (IBAN IT18X0503422300000000003221 inserendo come causale CASA RIFUGIO), successivamente le copie potranno essere ritirate la settimana seguente all’effettuazione del bonifico presso l’Ufficio Stampa del Comune di Biella – via Battistero 4, nei seguenti orari: lun-mar-mer 9-12,30 / 14,30-17,00). Il ricavato sarà devoluto alla Casa Rifugio presente sul territorio.

 

Katia Raco

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