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Vi racconto la mia vita a Biella da transessuale

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«Biella? Nella sua “chiusura” geografica per adesso mi sembra molto aperta. Finora mi sono sempre sentita accettata e accolta».
A parlare è Selena Gherardi, che da poco più di un anno si è trasferita nella nostra provincia per amore. Non si tratta di una persona qualunque. Selena è transessuale.

«Sono originaria di Napoli – racconta – e fino a poco tempo fa vivevo a Bologna. Lì ho conosciuto il mio attuale compagno, che è di Verbania. Per questa ragione mi sono trasferita in Piemonte. Cercando un’abitazione, abbiamo scoperto che nel Biellese c’erano prezzi più vantaggiosi e così… eccomi qui».

Inizialmente è approdata ad Andorno Micca, nel cuore della Valle Cervo, poi ha comprato casa a Biella. La prima impressione di Selena a proposito dell’apertura mentale dei nostri concittadini è stata positiva, contrariamente ai luoghi comuni sul provincialismo della gente di montagna: «Sono stata accettata senza problemi – conferma – da tutti. Anzi, ho trovato le persone molto disponibili e pronte a dare una mano nelle piccole cose. Tendenzialmente se ne fregano di quella che sei».

Biella oggi è la sua casa, ma Selene è sempre in giro per l’Italia per via del suo lavoro. Impegnata nel mondo dello spettacolo e dell’animazione, ha già all’attivo anche diverse esperienze in televisione. Tra le altre, anche un’apparizione a “C’è posta per te” e una nella penultima edizione di “Ciao Darwin”, celebre trasmissione condotta da Paolo Bonolis e Luca Laurenti.

ra il destino e gli affetti l’hanno portata all’ombra del Mucrone, dove tra l’altro ha avviato l’iter per la rettifica dei documenti, una procedura che richiede alcuni mesi. Sarà, molto probabilmente, una delle prime persone a farne richiesta in città.

«Ho deciso di fare questo passo – spiega – di recente. Mi sta seguendo l’avvocato Ketty Latorre, molto conosciuta e apprezzata, che ha già seguito svariate volte questo tipo di pratiche. Anche grazie all’interessamento dell’associazione “Il Groviglio”, nata recentemente a Biella, ho ottenuto un primo appuntamento con la psicologa. Per attestare di avere la necessità di un nome femminile, infatti, se non hai fatto l’operazione di riassegnazione del sesso, bisogna seguire un percorso psicologico, al termine del quale il giudice si pronuncia. Nel mio caso credo non ci saranno problemi, anche perché ho un compagno con cui convivo e faccio la vita normale di qualsiasi altra donna».

In un periodo in cui troppa gente fugge da Biella, non resta dunque che dare il benvenuto a questa nostra nuova concittadina, a cui abbiamo chiesto anche cosa non le piaccia della città: «Se devo trovare un difetto – conclude – forse non c’è molta offerta per le persone giovani, ma qui sto bene, sono felice e mi sento al sicuro. Esco tranquillamente a portare il cane fuori anche di notte, una piccola cosa che in molte città italiane non puoi fare con altrettanta serenità. Sembra banale, ma non lo è».

E tu cosa ne pensi?

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