Attualità
Ventenne sfrattato va a dormire in tenda
Quel fumo proveniente dal parco del Bellone ha fatto temere il peggio ad alcuni residenti, convinti che potesse trattarsi di un incendio.
Quel fumo proveniente dal parco del Bellone ha fatto temere il peggio ad alcuni residenti, convinti che potesse trattarsi di un incendio. La realtà era ben diversa. E decisamente più triste. Un ragazzo giovanissimo aveva “scelto” l’area verde del Piazzo per accamparsi e trascorrere la notte. Non per la volontà di dormire sotto le stelle (sarebbe stata una decisione quantomeno stravagante in questo periodo dell’anno), ma per necessità.
“Vedo del fumo, forse c’è un principio d’incendio al parco del Bellone”, è stata la segnalazione di una persona residente nel quartiere, in costa del Piazzo, a far scattare l’allarme. Sul posto sono quindi arrivati vigili del fuoco e carabinieri che hanno scoperto la verità. Non stava andando a fuoco nulla. Il 21enne, oltre a montare la tenda, per scaldarsi aveva acceso un piccolo fuoco, circoscritto con delle pietre. Ormai era rimasta solo la brace.
Ai militari dell’Arma intervenuti, il ragazzo ha spiegato di essere stato sfrattato e di non avere altro posto dove andare. I carabinieri lo hanno quindi informato sui servizi che vengono attivati in casi d’emergenza come il suo.
Il giorno seguente del 21enne non c’erano più tracce, difficile però capire dove sia finito. Potrebbe essersi rivolto a chi si occupa del progetto “Emergenza freddo”, ma in questo caso non servono “registrazioni”. Così come non è richiesto di lasciare un nominativo a chi usufruisce della mensa “Il pane quotidiano” gestita dalla Caritas.
«In queste settimane – spiega l’assessore ai servizi sociali di Biella, Francesca Salivotti – non abbiamo avuto casi di questo genere. Il ragazzo evidentemente non si è rivolto a noi, è probabile che risieda in un altro Comune. Ora faremo richiesta alle forze dell’ordine per acquisire il suo nominativo, affinché possa comunque essere eventualmente preso in carico dai nostri servizi sociali. Ci sono soluzioni anche per casi di grave emergenza come questo che vengono offerte dal territorio».
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