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Variante inglese più contagiosa fino al 90% rispetto alle precedenti

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La variante del virus SarsCoV2 emersa in Gran Bretagna nel novembre scorso ha una capacità di trasmissione dal 43 al 90% maggiore rispetto a quella rilevata nelle varianti comparse in precedenza.

Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Science, coordinata da Nicholas G. Davies, della London School of Hygiene and Tropical Medicine e condotta in collaborazione con centro di ricerca di Europa e Stati Uniti.

Alla luce di questo dato, riporta l’Ansa, osservano i ricercatori, sono necessarie misure di contenimento severe, come la chiusura delle scuole e l’accelerazione delle campagne di vaccinazione.

Dopo avere analizzato le sequenze ottenute da 150.000 campioni del virus Sars CoV2 prelevati in Gran Bretagna, i ricercatori hanno utilizzato un modello per valutarne il tasso di crescita ed è emerso che quello della variante inglese era decisamente maggiore rispetto a quello di 307 altre varianti del virus comparse in precedenza.

Dopo essersi affacciata nel novembre 2020, la variante VOC 202012/01 ha cominciato a dare segnali della sua presenza in dicembre, superando rapidamente le varianti preesistenti nel Sud-Est dell’Inghilterra; “il 15 febbraio scorso – scrivono i ricercatori – era responsabile del 95% delle infezioni in Inghilterra e aveva raggiunto 82 Paesi“.

Alla luce di questi elementi, concludono, “stimare il suo tasso di crescita, la severità della malattia che può causare e l’impatto è cruciale per informare i decisori politici“, osservano i ricercatori.

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