Seguici su

Attualità

Un’ipotesi che fa discutere. In classe a luglio e lezioni dal 1 settembre 2020

Pubblicato

il

Coronavirus: il Ministero è al lavoro per predisporre tutte le misure necessarie per svolgere gli esami di Stato, ma si pensa anche ad una  ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali, nel rispetto delle prerogative delle Regioni. 

Ne ha parlato il Ministro durante il question time al Senato.

Per la verità il Ministro ha lasciato nella più assoluta ambiguità la “ridefinizione di anno scolastico”.

Questo però non manca di scatenare ipotesi.

Una ipotesi potrebbe essere quella dei corsi di recupero pomeridiani non appena sarà possibile rientrare fisicamente a scuola.

Un’altra quella di prolungare, nelle regioni in cui è possibile, l’anno scolastico oltre la data già stabilita dalle regioni.

Un’ultima ipotesi parla di rientro sui banchi il 1° settembre. Una ipotesi, quest’ultima, che giudichiamo avveniristica, considerato che anche laddove si rientra l’08 o il 9 settembre le operazioni di avvio dell’anno scolastico non sono mai state concluse in tempo.

E non ci sembra che quest’anno ci siano particolari anticipi.

Al momento infatti è stata avviata la composizione degli organici e si potrà presentare le domande di mobilità entro le date stabilite dall’ordinanza ministeriale.

Le domande per la graduatorie ATA 24 mesi sono state posticipate alla seconda decade di aprile, contando di farle presentare in modalità esclusivamente telematica.

Il 2020 è anche l’anno dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto di II e III fascia, per il quale non è stato ancora predisposto nulla (fino al 2017 le domande sono state cartacee).

E ancora, quali correttivi saranno assunti per arginare il grosso problema del precariato?

Il Ministro ha ribadito ancora che si procederà alla pubblicazione dei bandi di concorso, rinviando lo svolgimento delle prove. Considerato il trend degli anni scolastici precedenti, non è difficile immaginare un inizio anno scolastico con circa 200mila supplenti.

Al momento non ci sono punti fermi (si naviga a vista anche per la proroga delle supplenze temporanee), non sono ancora arrivati i soldi per la didattica a distanza e per la pulizia straordinaria dei locali, rimangono da definire numerosi aspetti legati alla didattica a distanza.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *