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Un castello verso il cielo

La storia del maniero di Gaglianico. E del suo aeroporto. Dal 1300 a oggi conobbe i Ferrero Fieschi, i francesi e i Trossi

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un castello verso il cielo

Un castello verso il cielo. L’origine del nome Gaglianico si riconduce al nome romano di persona Gallianus, con l’aggiunta del suffisso -icus.

Tra il 951 e il 973 Gaglianico fu oggetto di una donazione dell’imperatore Ottone I a Manfredo figlio di Ajmone di Cavaglià. Questo possesso venne poi confermato nell’ottobre 988 dall’Imperatore Ottone III su istanza dell’Imperatrice Teofania. Il marchese Bonifacio III di Monferrato, nel 1183, confermò la donazione di Gaglianico, precedentemente avvenuta, al Monastero di Santa Maria di Lucedio.

Un castello verso il cielo

La prima volta che il castello viene menzionato è in un documento del 1390.

Nel corso dei secoli il maniero è stato rimaneggiato ed ampliato. Prima sotto la signoria della famiglia Challant. Poi, alla fine del 1400, con Sebatiano Ferrero che divenne signore di Gaglianico e volle dare al castello un’impronta rinascimentale.

I lavori vennero affidati all’architetto Charles d’Amboise che vi lavorò e lasciò un marcato segno stilistico francese. Facendo costruire quattro grandi torri quadrate e diverse torrette minori, un ponte levatoio, cortili decorati e un grande parco.

Sebastiano Ferrero apparteneva a una potente famiglia legata a Casa Savoia. Fu signore del Piazzo, potestà a Candelo e tra le molte cariche, venne investito del titolo di cavaliere di San Michele dal re di Francia. Morì a Gaglianico il 2 ottobre del 1519.

Nel XVI secolo il castello venne occupato dai Francesi che costruirono varie strutture difensive, poi smantellate dopo la pace di Cateau-Chambrésis. Il castello ritornò poi ai Ferrero Fieschi e successivamente cambiò diversi proprietari fino al 1914. Quando lo splendido maniero divenne di proprietà dei conti Trossi che lo acquistarono nel 1914 dalla Società di Avicoltura, alla quale era stato venduto tre anni prima dai Menabrea.

I conti Trosi

Il castello è un insieme eterogeneo di fabbricati, incastonati l’uno nell’altro, su un impianto quadrilatero dal quale sporgono i quattro torrioni angolari. E’ circondato da un bellissimo parco progettato dal celebre architetto e disegnatore di giardini francese André Le Nótre (1613-1700).

André fu dal 1637 giardiniere capo delle Tuileries e, dal 1657, soprintendente generale degli edifici del re. Le Nòtre è considerato il creatore del giardino “alla francese”. Suoi capolavori sono i grandi parchi reali e signorili francesi della seconda metà del secolo XVII. Caratterizzati dalla ricerca di larghe prospettive ottenute mediante la severa disposizione di elementi simmetrici attraverso aiuole di fiori, macchie d’alberi situate solo a distanza e divise da larghi viali.

Dopo due secoli, tra il 1933 e il 1935, il parco e parte del castello vennero completamente ridisegnati dall’architetto Luigi Daneri. Sulla facciata est vi è la torre-porta con ponte levatoio e doppia chiusura con saracinesca e antoni. La torre ha merlatura ghibellina a coda di rondine.

Il cortiletto interno è di impronta rinascimentale e su di esso si affacciano due loggiati con decorazioni in cotto. Nel complesso è presente una cappella gentilizia del XV secolo che conserva alcuni pregevoli affreschi.

Campo di aviazione

Un’altra pagina storica che riguarda il paese di Gaglianico e la famiglia Trossi è l’esistenza di un campo di aviazione. Si estendeva nella zona a sud del castello, fino al Rione Pralino.

Correva l’anno 1927 quando venne fondato l’Aero Club di Biella. Grazie ai soci fondatori Carlo Felice Trossi (pilota di punta della Scuderia Ferrari e proprietario del castello), Cesare e Riccardo Sella, Aldo e Franco Blotto Baldo, Antonio Pria, Franco Bocca. Nel 1938, grazie a Carlo Felice Trossi venne inaugurata la pista aeromobile di Gaglianico.

Nel 1949, per merito del campo di volo, il paese sbarcò alle cronache nazionali per l’avventura del volo transoceanico Biella-Lisbona-New York. L’aereo era un Bonanza equipaggiato con serbatoi supplementari. Fu previsto il solo pilota a bordo con scalo tecnico a Lisbona e volo senza scalo fino a New York. Non arrivò mai a destinazione e le ricerche non diedero alcun risultato.

Dopo ben 19mila ore di volo e 300 piloti brevettati, nel 1965 l’aeroporto di Gaglianico venne definitivamente trasferito a Cerrione.
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