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Un biellese di 20 anni è il miglior cuoco dell’anno

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 Da Vaglio a Padova per inseguire un sogno. Stefano Landoni, 20 anni, è stato incoronato miglior cuoco dell’anno. Il giovane biellese ha appena terminato l’Alma, la prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana di Gualtiero Marchesi, superando il corso con il massimo dei voti. Un risultato che gli è valsa l’assunzione in uno dei ristoranti più importanti del Paese: “La Montecchia”, una stella Michelin, ai piedi dei Colli Euganei.

 Da Vaglio a Padova per inseguire un sogno. Stefano Landoni, 20 anni, è stato incoronato miglior cuoco dell’anno. Il giovane biellese ha appena terminato l’Alma, la prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana di Gualtiero Marchesi, superando il corso con il massimo dei voti. Un risultato che gli è valsa l’assunzione in uno dei ristoranti più importanti del Paese: “La Montecchia”, una stella Michelin, ai piedi dei Colli Euganei.
«Ho avuto la passione per la cucina – racconta Stefano Landoni – sin da bambino. Durante l’ultimo anno di Istituto alberghiero sono venuto a conoscenza dell’Alma. Dopo aver preso il diploma i miei genitori mi hanno detto “Se è quelle che vuoi fare nella vita noi ti appoggiamo” e mi sono iscritto».
Stefano Landoni è così partito alla volta della Reggia di Colorno, provincia di Parma, che ospita ogni anno una settantina di studenti provenienti da tutta Italia accomunati da un sogno comune: diventare uno chef.
«Ho scoperto un mondo completamente nuovo. All’alberghiero ho conosciuto la cucina classica, qui invece l’alta cucina. Le basi sono le stesse, ma i procedimenti differiscono molto». Il 20enne biellese e i suoi compagni hanno seguito lezioni pratiche e teoriche su nutrizione, sicurezza alimentare, food cost. Dopo cinque mesi sono stati assegnati, come stagisti, a dei ristoranti di altissimo livello. «Io a “Le Calandre”, a Sarmeola di Rubano, Padova, dallo chef tristellato Massimiliano Alajmo. Terminati i sei mesi di stage ho affrontato la prova finale a scuola. Abbiamo dovuto stilare un menu su nostra ispirazione e cucinare ricette estratte a sorte, oltre ad una tesi sul territorio i suoi prodotti».
Una volta ottenuto brillantemente il diploma dell’Alma, Stefano Landoni ha ricevuto una proposta importante. «Già durante lo stage mi avevano chiesto di restare. Ho deciso di proseguire e adesso, da circa un mese, lavoro come capo partita a “La Montecchia”, un altro ristorante stellato della famiglia Alajmo, poco distante da “Le Calandre”. Mi sto trovando molto bene. Qui c’è una cucina che valorizza i prodotti del territorio con particolare attenzione al green».
Ma cosa farà Stefano Landoni di grande? Qual è il suo sogno nel cassetto? «L’idea – conclude – è di restare qui ancora un po’ per capire la filosofia dello chef. Per il resto non mi precludo nulla. In questo ambito l’ambiente è fondamentale, si lavora assieme anche 14 ore al giorno, sentirsi a proprio agio è importante. Voglio viaggiare, sicuramente in Oriente, Giappone e Corea su tutte, ma ovviamente anche in Francia. Magari un giorno aprirò un mio ristorante, per ora non lo so, vedrò cosa fare passo dopo passo». E di sicuro questo ragazzo in gamba e con la testa sulle spalle di strada ne percorrerà parecchia.

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