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Un’altra settimana di passione per i pendolari biellesi

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Lunedì 3 luglio sulla linea Milano-Torino, per un treno guasto a Brandizzo, si era iniziata la settimana con convogli in ritardo fino a 100 minuti nella tratta che collega il capoluogo lombardo a quello piemontese. Il 7 luglio alla mattina si viaggiava a passo d’uomo sulla Biella-Novara per problemi ai passaggi a livello, mentre alla sera si resta fermi per 40 minuti sulla Biella-Santhià per guasti ai passaggi a livello. Un’altra settimana si è aperta e chiusa all’insegna dei disservizi ferroviari per i biellesi.

Lunedì 3 luglio sulla linea Milano-Torino, per un treno guasto a Brandizzo, si era iniziata la settimana con convogli in ritardo fino a 100 minuti nella tratta che collega il capoluogo lombardo a quello piemontese. Il 7 luglio alla mattina si viaggiava a passo d’uomo sulla Biella-Novara per problemi ai passaggi a livello, mentre alla sera si resta fermi per 40 minuti sulla Biella-Santhià per guasti ai passaggi a livello. Un’altra settimana si è aperta e chiusa all’insegna dei disservizi ferroviari per i biellesi.

Le istituzioni dove sono? Barazzotto sostiene di aver fatto tanto, infatti si vedono i risultati. Per qualcuno l’elettrificazione che si farà è la panacea a tutti i mali, ma non si recupererà nemmeno un minuto sulla percorrenza, non si avranno garanzie contro i continui disagi e non si sa neppure se ci saranno realmente i treni diretti per Torino tanto sospirati dai biellesi. Alcuni tecnici continuano a sostenere che l’elettrificazione non sia una buona idea, come aveva già scritto l’Agenzia della Mobilità regionale, ma da alcuni uffici si dice che tutto procederà e che c’è spazio anche per qualche treno, anche se non si sa neppure quando si inizierà uno studio sulle tracce. Qualcuno, dalle stanze torinesi ben informate avanza qualche perplessità sullo spazio per i futuri Biella-Torino.

Probabilmente la volontà della politica riuscirà nell’intento, ma i pendolari sono già pronti alla replica del famoso Biella-Milano, sparito dopo poco tempo perché costava troppo, caricava poco, non riusciva a fare concorrenza neppure ai bus dell’Atap ed era perennemente in ritardo. Tutti i treni avevano la precedenza sul collegamento biellese. Sarà così? Difficile ora aspettarsi altro, soprattutto perché gli studi di fattibilità, in parte pagati dai cittadini biellesi con fondi pubblici, sono noti a pochi. E i disservizi? Barazzotto dice di aver pensato anche a quelli. Ha detto a Balocco che qualcosa non va e lui lo ha riferito all’Agenzia della Mobilità. Tutto risolto. A parte che l’invenzione di passare le competenze dalla Regione all’Agenzia per benefici fiscali e ragioni pratiche ha rappresentato più un modo di fare da scarica barile, le soluzioni non arrivano e forse nessuno ci sta realmente pensando.

A che gioco stiamo giocando? In effetti non è importante saperlo, perché abbiamo già la classifica finale: i politici vincono con un progetto sull’elettrificazione che un giorno si farà, Rfi e Trenitalia sono nel limbo come al solito, a dare qualche colpo al cerchio e qualcuno alla botte, mentre i pendolari restano a piedi come al solito. I cittadini pagano e occupano sempre l’ultimo posto. Rfi ha investito 27 milioni di euro sulle infrastrutture biellesi e tra Biella e Santhià ci sono casse dei comandi dei passaggi a livello che sono le stesse da trent’anni. Non hanno ancora finito, ad anni di distanza dall’inizio dei lavori, di sistemare i passaggi a livello. Rfi investirà altri 9,5 milioni di euro per mettere i fili elettrici, ma la gestione sarà sempre la stessa. Insomma, si fanno grandi progetti senza nemmeno riuscire a far arrivare un treno puntuale, con orari allungati per ridurre i ritardi.

Barazzotto e Balocco si sono lamentati con l’Agenzia e il lavoro è finito. Sembra quasi un “lo dico alla mamma”, solo che in questo caso la mamma non ha fatto nulla e tutto continua nella stessa direzione. Il sindaco che ha fatto la campagna elettorale inserendo nel programma le richieste dei pendolari non c’è, il presidente della Provincia che doveva salvare il biellese non c’è e gli assessori ai trasporti…forse sono in ritardo come i treni. Il Biellese è famoso per creare tavoli di lavoro, ma il fatto è che la situazione è sempre uguale. Così il lunedì si inizia la giornata bloccati sui binari e il venerdì si finisce la settimana bloccati sui binari. Le istituzioni biellesi dovrebbero fare come quelle di Novara e Cuneo. Quando c’è un problema si va avanti compatti con i pendolari, intanto si fanno progetti insieme. Non ci resta che augurare alle istituzioni politiche ed economiche del territorio buon viaggio.

Marco Vigliocco
Paolo Forno
(Associazione Pendolari e Trasporti Biellesi)
 

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