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Trenta corsisti si calano nei panni dei non vedenti

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Grande successo per il corso In…formazione e disabilità a confronto, nato dalla collaborazione di alcune associazioni biellesi all’inizio di gennaio e conclusosi nei giorni scorsi con la consegna degli attestati di partecipazione. Dedicato al vasto universo della disabilità sensoriale, il corso ha visto in prima fila la sezione locale di UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e ha coinvolto insegnanti, psicologi, operatori sanitari e assistenziali.

Grande successo per il corso In…formazione e disabilità a confronto, nato dalla collaborazione di alcune associazioni biellesi all’inizio di gennaio e conclusosi nei giorni scorsi con la consegna degli attestati di partecipazione.

Dedicato al vasto universo della disabilità sensoriale, il corso ha visto in prima fila la sezione locale di UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e ha coinvolto insegnanti, psicologi, operatori sanitari e assistenziali.

Due percorsi di 16 e 30 ore, con nozioni di base sulla disabilità, in particolare quella visiva, e con indicazioni sulle modalità d’approccio ai problemi del disabile e sul delicato aspetto dell’integrazione. Fondamentale la fase pratica, durante la quale i corsisti si sono calati nei panni dei non vedenti simulando le attività di tutti giorni.

Il corso si è svolto presso la sede di UICI su impulso del presidente regionale Adriano Gilberti, già presidente provinciale dell’ente, e ha visto in campo anche la consigliera nazionale Gemma Tiboldo e la consigliera provinciale Michela Aruni Biolcati, in qualità di docente.

L’iniziativa, che trattava inoltre il tema dell’autismo, ha visto la collaborazione dei ragazzi della Polisportiva Handicap Biellese, con la presidente Fioretta Clerico Bruttero, impegnata in prima linea nelle vesti di allieva. Importante il contributo del Centro d’Integrazione Sportiva biellese, aderente ad Anpa Onlus (Associazione Nazionale Persone Autistiche).

“Un percorso di grande valore professionale, personale e soprattutto umano – dice uno dei corsisti -. All’inizio, fresco di laurea, ho passato molto tempo a cercare di capire quale potesse essere il mio ruolo nell’ambito della disabilità. L’università mi aveva formato, ma la mentalità era ancora molto chiusa. Oggi mi sento più consapevole e preparato, più orientato alle esigenze del prossimo”.

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