Attualità
«Treni, basta ipocrisie»
Presto il tavolo biellese. Ramella: «A ognuno le sue responsabilità. E Torino ci snobba»
«Treni, basta ipocrisie». Lo sciopero di venerdì dei mezzi pubblici ha paralizzato l’Italia.
Ma nel Biellese ha aggiunto disagi a una situazione che ormai è diventata paradossale. Con i guasti e i ritardi dei treni che sono ormai una piaga, un cappio che si stringe sempre di più intorno al “collo” dello sviluppo del territorio.
Ora il presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, ha deciso di convocare il tavolo dei treni. Una riunione che rischia di diventare la ripetizione del solito trito copione, che va inscena da qualche decina di anni.
«Treni, basta ipocrisie»
Molte parole, ma pochi risultati striminziti. E allora perché farla? «Perché voglio che si arrivi finalmente a una decisione – spiega Ramella Pralungo -. Intorno a quel tavolo sono rappresentate tutte le realtà economiche e amministrative. Ci si deve rendere conto che non solo la situazione in tutti questi anni non è migliorata, ma al contrario stiamo andando peggio di prima. A suo tempo erano stati trovati 9 milioni da investire, con Chiamparino. So già che mi accuseranno di parlare per logiche di partito. Ma non me ne frega niente: non è il mio modo di agire. Dico solo chi ha fatto le cose. Dico che è stato elettrificato il tratto verso Santhià ma che manca ancora la chiusura dei passaggi a livello. Quando si incomincia? Basta cincischiare! Ripeto: nel frattempo la situazione è peggiorata».
Verrebbe da chiedersi se l’elettrificazione era davvero indispensabile perché dopo questo lavoro, come dice Ramella, il livello è peggiorato. A cosa è servito elettrificare? «Serviva solo a Rfi per mandare in pensione il diesel che richiede costi di manutenzione altissimi – aggiunge Ramella -. Una volta ultimata Rfi ha chiesto se eravamo in grado di aumentare il numero di corse. Trenitalia ha risposto sì, anche perchè più treni significa più ricavi. Ma i regionali li deve pagare la Regione. Che non ci ha messo i soldi».
Responsabilità
È un fiume in piena il presidente della Provincia. «Ecco perché dobbiamo sederci a quel tavolo e decidere una buona volta di prenderci le nostre responsabilità. Basta ipocrisia: non si può continuare a parlare di sviluppo non solo del turismo se poi nel fine settimana mancano i treni. E basta parlare con l’assessore Gabussi: finora ci ha sempre dato risposte evasive e inconcludenti. Per cui il presidente Cirio troverà per noi il tempo di farsi vedere, visto che non abbiamo mai avuto questo piacere? Cirio sa benissimo che qui non funziona. E allora? Ci hanno detto che dobbiamo aspettare fino al 2026. Va bene, ma nel frattempo chi si prende la responsabilità dei guasti e dei ritardi quotidiani? Insisto: quotidiani di treni e materiale rotabile. A proposito, con i passaggi a livello quando si comincia? E a noi va tutto bene così? Se al tavolo emergerà che va bene mi adeguerò ma voglio che ognuno dica quello che pensa e che tutto resti agli atti».
Ma è pensabile che qualcuno lo possa dire?
Dalla Regione arriva la relazione della consigliera del Pd Emanuela Verzella, circa una riunione della commissione trasporti alla quale hanno partecipato rappresentanti di Rfi e Trenitalia. «A fronte di un aumento generale del 30% delle interruzioni sui percorsi, rispetto allo scorso anno, sono state annunciate maggiori assunzioni – spiega -. Cantieri e interruzioni incidono quotidianamente sui ritardi della tratta Torino-Milano e coinvolgono anche i pendolari biellesi».
L’esponente del Pd ha anche posto tre quesiti. Il primo ripropone il tema dei tempi per i lavori sulle due tratte che interessano Biella. Nel secondo spiega: «È evidente che il nodo di Torino è oggetto delle più grandi attenzioni per renderlo capiente ed efficiente. Può Rfi indicarci le date in cui saranno disponibili le tracce aggiuntive necessarie per effettuare i servizi diretti cadenzati tra Biella e Torino?». Mentre il terzo quesito è più squisitamente tecnico ma sempre mirato sui guasti che creano i disservizi. «Può Rfi rendere noti gli interventi, e i relativi tempi di realizzazione, che sta mettendo in atto per eliminare i guasti ricorrenti alle linee. Sostituzione di passaggi a livello, sostituzione dei cavi per sistemi di segnalamento?».
C’è da sperare che le risposte non arrivino con un treno.
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Sonia
14 Novembre 2024 at 11:59
smettetela di far tribolare la gente…soldi ne sono stati spesi gia’ tanti
Ardmando
14 Novembre 2024 at 16:13
Occorrono collegamenti diretti con Torino, è davvero inaccettabile che alla fine del 2024 tra Biella e Torino non ci siano collegamenti diretti. Ma è davvero così difficile? Non si chiede di collegare direttamente Biella a Roma, ma TORINO che è la provincia di fianco.
Come TUTTI gli apparati statali, anche in RFI ci sono troppe teste “non pensanti” e pochi operativi di buonsenso. Se non fosse così, l’Italia avrebbe una rete ferroviaria efficiente.