Attualità
Tre adulti e una bimba restano bloccati a 1900 metri
Usciti per una passeggiata in montagna hanno seriamente rischiato di trascorrere la notte all’addiaccio. Al momento di tornare a valle, infatti, hanno scoperto che la funivia era già chiusa.
Usciti per una passeggiata in montagna hanno seriamente rischiato di trascorrere la notte all’addiaccio. Al momento di tornare a valle, infatti, hanno scoperto che la funivia era già chiusa.
Protagonisti due uomini, una donna e una bambina di pochi anni, che nel tardo pomeriggio di domenica sono rimasti bloccati nei pressi della stazione d’arrivo delle Funivie di Oropa. Il rifugio Savoia in quel momento era chiuso, il personale era già andato a casa e loro non sapevano cosa fare. Cercavano di mettersi in contatto con qualcuno, ma senza successo.
Per loro fortuna, sono stati notati per caso dalla persona che si occupa del sistema di videosorveglianza recentemente installato, che stava facendo un controllo per accertarsi che le telecamere fossero a posto. A quel punto è scattato l’allarme ed è stato contattato il caposervizio delle funivie. Insieme a un agente di vettura, l’uomo è tornato a Oropa, ha avviato l’impianto di risalita e, una volta raggiunto il gruppo, lo ha riaccompagnato a valle sano e salvo.
«L’ultima volta – spiega proprio il caposervizio – erano stati qui d’estate, quando l’ultima corsa della funivia è alle 18. Quindi sono saliti nel pomeriggio a piedi, convinti di poter scendere alla stessa ora. In realtà d’inverno l’impianto viene chiuso alle 16,30 – come riportato nei numerosi avvisi disseminati nella zona – e così inaspettatamente si sono trovati a monte senza la possibilità di scendere».
«Quando scende il sole – continua -, in questo periodo fa decisamente freddo, la temperatura cala anche di dieci gradi nel giro di poco. Non era il caso di “pernottare” al lago. Erano vestiti con abiti pesanti, ma non abbastanza da permettere di passare la notte all’aperto a 2mila metri. Soprattutto non con una bimba di sei o sette anni».
Una storia a lieto fine che però deve restare un’eccezione: gli impianti chiudono tassativamente alle 16,30 e non è il caso di approfittare della pazienza degli operatori che, in questo caso, sono tornati per aiutare delle persone in difficoltà, nonostante il loro turno fosse finito già da un po’.
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