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Torna la “Festa di Natale” a San Biagio dove verranno distribuiti i regali ai bimbi meno fortunati

L’idea di raccogliere e donare giocattoli usati è di Mary Secondulfo. Lo scorso anno sono stati coinvolti più di 300 giovani

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BIELLA – Tante volte è stato dimostrato che non solo le associazioni, ma anche i singoli individui, nel loro “piccolo”, possono impegnarsi a sostegno degli altri. È il caso di Mary Secondulfo, fondatrice di un gruppo solidale che si occupa di raccogliere giocattoli per i bambini meno fortunati. L’idea è nata sette anni fa, quando Mary si è trovata in difficoltà con il figlio piccolo a carico: «Mi sono detta: perché non apro un gruppo con altre mamme per aiutarci a vicenda come si faceva una volta? L’ho fatto e ha preso subito il via» spiega la fondatrice.

Il gruppo conta la partecipazione di 6.000 mamme, biellesi e non, e si muove come un’unica grande famiglia in cui ci si sostiene tramite inserzioni e richieste di aiuto. Ogni anno, il 23 dicembre al salone di San Biagio, si tiene una festa di Natale in cui i bambini possono scegliere i giocattoli che desiderano tra quelli raccolti per l’occasione.

È proprio Mary a occuparsi di tutto, a radunare i giocattoli, a pulirli, mettergli le pile se servono e ad addobbare il palco con l’aiuto di alcuni genitori. C’è anche un papà che si mette a disposizione travestendosi da Babbo Natale per la gioia dei più piccoli e chi porta le pizzette per allestire un rinfresco.

La festa, a cui ogni anno prende parte anche il sindaco Claudio Corradino, è aperta a tutti e, a differenza degli anni in cui il numero di partecipanti era ridotto a causa delle restrizioni Covid, conterà numerose presenze.
Sono infatti in molti a rivolgersi al gruppo “Regalo Biella e dintorni” per fare avere ai propri figli un regalo di Natale che, altrimenti, complice l’incremento della povertà, non potrebbero permettersi di comperare. L’anno scorso, ci fa sapere Secondulfo, sono stati raccolti circa 1.000 giocattoli per 300 bambini e i Vigili del Fuoco hanno fornito un aiuto prezioso, offrendosi di custodire i giochi e coordinarne il trasferimento.

«È iniziata con una festa a sorpresa per un bambino malato e da allora non ho più smesso» dichiara Mary, «quando torno a casa sono contenta di quello che ho fatto perché mi dico che questo bambino avrà ciò che gli serve. È una cosa che mi fa stare bene» conclude.

Sara Bruno

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