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Toglieteci tutto, ma non le auto

Nonostante la crisi, aumentano i mezzi motorizzati nel Biellese

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toglieteci tutto

Toglieteci tutto, ma non le auto. I biellesi possono rinunciare a tante cose, però non alle vetture. Come sempre, rimaniamo la provincia più motorizzata del Piemonte e dell’intero territorio nazionale.

Toglieteci tutto, ma non le auto

La popolazione è in continuo calo, nel 2024 si è ulteriormente ridotta a 168.257 residenti (neonati, minorenni e ultra 90enni compresi). Però il parco macchine è aumentato fino alle attuali 130.449 vetture, in aumento rispetto alle 129.549 del 2023.

L’aumento sarà anche contenuto (+900 unità), ma considerando che da un punto di vista economico le famiglie biellesi – come tante altre – non navigano nell’oro, il dato è significativo.

I dati sono contenuti nel quinto rapporto annuale di “Osserva Biella – Osservatorio territoriale del Biellese”, presentato nei giorni scorsi dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

I dati del Biellese

Nel comune di Biella, il tasso di motorizzazione ha mostrato un costante aumento tra il 2019 e il 2023. Si è passati da 71,75 auto ogni 100 abitanti nel 2019 a 72 nel 2020 e 2021, fino a 74 nel 2022 e 76 nel 2023. Questo dato, costantemente superiore alla media dei capoluoghi piemontesi, riflette una maggiore densità automobilistica locale. Nello stesso periodo, la media regionale è cresciuta più lentamente, passando da 66,95 a 70 auto ogni 100 abitanti.

Quanto alla composizione del parco veicolare per alimentazione, si osservano tendenze significative sia a livello provinciale che nazionale.

Nel 2019, in provincia di Biella le auto a benzina erano la maggioranza (54%; 69.815 unità) e il diesel seguiva con il 38,7% (50.018 unità). Le alimentazioni alternative (GPL, metano, ibride, elettriche) erano residuali. Nel 2024 la quota dei motori tradizionali si riduce, pur restando dominante: benzina al 51,5% (67.148 unità) e gasolio al 33% (43.038). Crescono le propulsioni “nuove”: benzina-GPL al 7,2% (9.340), ibride-benzina al 6,8% (8.893). E – seppur ancora marginali – elettriche allo 0,4% (579); ibride-diesel allo 0,6% (743). In cinque anni la componente “elettrificata” (ibride + elettriche) è passata dallo 0,9% al 7,8%.

In Piemonte e in Italia

Il quadro regionale e nazionale conferma il trend. Nel 2024 il Piemonte conta benzina 45,9%, diesel 32,9%, ibride 9,2% complessive (8,6% benzina + 0,6% diesel) ed elettriche 0,6%, con GPL al 10,4%. In Italia, benzina al 42,7%, diesel al 39,8%, ibride 7,02% (6,15% benzina + 0,9% diesel), elettriche 0,7% e GPL 7,6%.

Rientrando nei confini biellesi i dati specifici delle autovetture suddivise per motorizzazione relativi al 2024 sono i seguenti. Auto benzina, 67.148 (2023: 67.342) 51,47%. Benzina e gas liquido 9.340 (2023: 8.830) 7,16%. Benzina e metano 576 (2023: 595) 0,44%. Gasolio 43.038 (2023: 44.811) 32,99%. Elettricità 579 (2023: 439) 0,44%. Ibrido benzina 8.893 (2023: 6.859) 6,82%. Ibrido gasolio 743 (2023: 545) 0,57%. Metano 123 (2023: 120) 0,09%.
LEGGI ANCHE: RCAuto stangata assicurata: tariffe in aumento del 9% in 1 anno nel Biellese

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4 Commenti

1 Commento

  1. Luigi

    30 Ottobre 2025 at 21:28

    Il dato non è corretto, le flotte a combustibile misto. Tipo quello delle ASL, non viene usato, per motivi logistici, a, causa di una ottusa interpretazione, quindi riportato a livello globale i dati non corrispondono.

  2. Ci.Di.

    31 Ottobre 2025 at 5:36

    un po l’educazione un po l’impossibilità di usare servizii Atap per muoversi con percorsi e orari impossibili…tanto la Regione rimborsa i km percorsi a vuoto dai bus…avete mai notato quanti mezzi vanno da una parte all’altra della città in “fuori servizio” ?

  3. Marco

    31 Ottobre 2025 at 8:10

    Le industrie automobilistiche sono il cuore industriale dell’Europa che verdi e sinistre europee stanno tentando in ogni modo di fermare, mettendo a rischio decine di milioni di lavoratori dell’Unione. E alla fine perderanno, perchè le folli politiche “green deal” verranno affossate.

  4. Gianni

    31 Ottobre 2025 at 17:22

    questo aumento di auto è dovuto al fatto che il servizio pubblico offerto è molto scadente per non dire inesistente. Biella è isolata dal resto d Italia e anche nel biellese non ci sono alternative pubbliche all’ automobile

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