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Suoni in movimento, domenica 13 settembre a Verrone

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La seconda metà della rassegna prosegue con un concerto delProgetto Giovani coordinato da CamillaPatria e Tommaso Fiorini; la rassegna Suoni in movimento nella presente edizione riserva ampio spazio agiovani promettenti esecutori individuati nel panorama nazionale della musica da camera e così sarà ancheper l’appuntamento di domenica 13 settembre al Castello Vialardi di Verrone.La visita guidata coordinata dalla rete museale biellese che precede (ore 15.30) e segue il concerto (ore17.30) si svolgerà tra le sale le mura esterne del castello e la mostra di Stefania Nicolo, l’artista delle favolee del padre Bruno Nicolo, rinomati scultori lignei biellesi. Il punto di ritrovo è l’entrata del castello via AldoMoroA seguire nella Sala Falseum il giovane TrioMarvulli, Patria, Columbro al loro debutto in questa formazionesi cimenterà in pagine di Beethoven e Debussy entrambe di composizione giovanile: Beethoven appenaventitreenne realizza per il Principe Lichnowsky i Trii op.3 e Debussy addirittura appena diciassettennecompone il Trio in Sol maggiore. Quale omaggio a Ludwig van Beethoven nel bicentenario della nascita sarà eseguito il più noto dei Trii op.1,il nr.3, a cui Beethoven affidò il suo esordio nel mondo musicale viennese: la prima esecuzione avvenneinfatti in un concerto importante – alla presenza di Franz Joseph Haydn – nella casa del principe Lichnowsky,dedicatario dei lavori e protettore del giovane compositore.In tonalità Do minore come la Sonata Patetica per pianoforte op.13, come la V Sinfonia op.67, lacomposizione cameristica comunica toni a tratti drammatici e inquietanti, densa di contrasti, fremiti, etrepidazioni già pienamente romantici.Sarebbe divertente far ascoltare il Trio in Sol maggiore di Debussy senza svelare il compositore e chiederedi scoprire chi potrebbe essere. Quanti direbbero Debussy? Forse nessuno.E’ una composizione del 1880, Debussy giovanissimo appena diciassettenne è a Fiesole con MadameNadezhda von Meck, la facoltosa protettrice di Pètr Il’ic Cajkovskij e due eccellenti musicisti al violino evioloncello ed è qui che dipinge, perchè si tratta di un quadro dalle molteplici tinte e sfumature,le freschepagine del suo Trio in sol per violino, violoncello e pianoforte. La sorpresa sta nel fatto che prigionieri delnostro immaginario consideriamo Debussy un “impressionista” mentre si tratta di una composizione graziosae per certi versi sorprendente, oltretutto recentemente scoperto, eseguito per la prima volta nel 1985 epubblicato nel 1986.E’ un Debussy che non si conosce e che spesso richiama Schumann, Brahms, Cesar Franck, Massenet conatmosfere sognanti, dolci, danzanti, spiritose, travolgenti. Una composizione poco frequentata madecisamente da scoprire di un giovane compositore che ha ancora tutta la vita davanti e che con la suafreschezza porta una sensazione di freschezza e di benessere che fa star bene.

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