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Studenti del Politecnico di Torino a lezione da Trenitalia
I responsabili delle sale di circolazione hanno spiegato il delicato lavoro
Studenti del Politecnico di Torino a lezione da Trenitalia
Studenti del Politecnico di Torino a lezione da Trenitalia
Giornata speciale e stimolante per sessanta studenti universitari del Politecnico di Torino: la loro aula di studio è stata la sede del coordinamento centrale di Torino Lingotto.
Questa mattina il corso di Mobilità e Trasporti del Politecnico di Torino, tenuto dalla professoressa Cristina Pronello, ha avuto luogo presso le sale operative di Torino Lingotto, il cuore del controllo della circolazione ferroviaria piemontese di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia (Gruppo FS).
Programma
La giornata è iniziata con una preparazione in aula al Politecnico di Torino, che ha permesso di unire i principi della circolazione ferroviaria trattati nelle lezioni precedenti alla gestione operativa e agli strumenti tecnologici oggetto di visita, con un breve cenno alle mission di RFI e Trenitalia e agli investimenti in corso sulla rete piemontese.
A seguire i giovani universitari si sono alternati tra le varie postazioni della sede operativa di Lingotto, dove hanno potuto conoscere da vicino le attività e i ruoli che ogni giorno garantiscono sicurezza ed efficienza alla rete ferroviaria.
Curiosità
I responsabili delle sale di circolazione, infatti, hanno spiegato il delicato lavoro che svolgono ogni giorno, 24 ore su 24, assicurando la gestione di circa 2mila km di rete ferroviaria piemontese e la circolazione di quasi 1200 treni al giorno.
Una rete dotata di moderne tecnologie per il distanziamento tra treni in linea (sistemi di blocco), di apparati di sicurezza per il coordinamento degli itinerari nelle stazioni e dei sistemi di telecomando.
Così, attraverso rigidi protocolli di sicurezza, procedure e diversi modelli organizzativi di gestione della circolazione del traffico ferroviario, tutto viene coordinato e applicato con massima attenzione e meticolosità.
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Ci.Di.
14 Novembre 2025 at 21:43
con il disastro di ritardi di oggi avranno avuto un bel case study…
in 10 anni la situazione è tracollata in Piemonte: puntuali ritardi, rotabili usati e strausati, stazioni in decadimento cronico, vedi Santhià o Chivasso