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Stefano Sanna è vice presidente giovani imprenditori Confindustria

“Lavoreremo per rilanciare la vocazione manifatturiera del Piemonte”

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Stefano Sanna è vice presidente giovani imprenditori Confindustria

Stefano Sanna è vice presidente giovani imprenditori Confindustria

L’attuale  presidente Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, è stato nominato vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte con la delega a Industria, Competitività e Finanza. Sanna fa parte della squadra della neo presidente Giulia Tancredi, eletta a ottobre dal Consiglio Regionale della Federazione Regionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte per il biennio 2024-2026.

Dichiarazioni

“Lavoreremo per rilanciare la storica vocazione manifatturiera del Piemonte e non saremo spettatori passivi di un contesto europeo che antepone un approccio ideologico alle dinamiche competitive che interessano le nostre filiere produttive – afferma Stefano Sanna -. Non c’è transizione che possa compiersi senza che venga riconosciuto il ruolo cruciale delle imprese: affrontare questi processi da un mero punto di vista regolamentare e non industriale rischia di vederci perdenti su tutti i fronti.

La questione va oltre la tutela dei livelli occupazionali, perché si tratta di preservare la capacità innovativa del nostro sistema manifatturiero. Il Piemonte è uno dei territori dove ancora viene prodotto maggior valore aggiunto pro-capite, ma la nostra propensione all’export ci rende maggiormente esposti agli shock esterni e sarà quindi cruciale accompagnare le nostre imprese verso una maggiore diversificazione dei mercati di sbocco e verso modelli organizzativi che consentano un affrancamento dal paradigma della sub-fornitura verso le filiere di altre economie. Questo anche in ragione del fatto che solo una manifattura forte porta innovazione e ricerca tali da consentire lo sviluppo di un terziario avanzato.

Le potenzialità della nostra manifattura in termini di export sono poi oggi limitate da un labirinto di cantieri in ritardo e opere incompiute. Per anni ci siamo sentiti ripetere che i volumi dei flussi di merci da e verso la Francia non giustificavano la realizzazione di un’opera come la TAV, mentre oggi ci troviamo isolati per la chiusura dei trafori del Frejus e del Monte Bianco. Il Piemonte troverà un futuro solo se saprà dotarsi di una rete infrastrutturale che lo riporti al centro dell’Europa.

In questa fase storica attraversata da profondi cambiamenti, la tutela della nostra capacità produttiva è quindi anche da intendersi anche come una risposta alle preoccupazioni dei cittadini”.

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