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Sono passati 10 lunghi anni da quando ci siamo dati il nostro ultimo bacio e ci siamo detti “ci rivediamo domani”

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Ci sono amori che durano un momento e amori che resistono anche alla morte come traspare chiaramente dalla lettera di questa lettrice che non vuole dimenticare il suo Roberto.

Ci sono amori che durano un momento e amori che resistono anche alla morte come traspare chiaramente dalla lettera di questa lettrice che non vuole dimenticare il suo Roberto.

PER NON DIMENTICARE

Caro ROBERTO , sono passati 10 lunghi anni da quando ci siamo dati il nostro ultimo bacio e ci siamo detti “ci rivediamo domani”. Ricordo ancora le tue labbra umide e bagnate di sudore e i tuoi occhi stanchi e provati che imploravano vita .

Quel domani non c’è stato e la tua voce è scomparsa per sempre , in quel reparto di rianimazione dove il tuo corpo e la tua vita si sono arresi .

Sei morto una mattina di ottobre e con te sono morta anch’io , è morta la nostra giovinezza , il nostro futuro , i nostri sogni , le nostre speranze . Sono morti i nostri sorrisi , i nostri abbracci , la nostra voglia di vita , la semplicità dei nostri gesti . Il mio cuore è volato via con te , per tenere insieme quel legame di amore profondo che ci univa .

Forse Dio non c’era in quei giorni , o il male ha prevalso sulla sua misericordia , permettendo che nessuno si prendesse cura di te . Non è stato solo il bisturi nelle mani di un uomo sbagliato e malato di onnipotenza ad annientarti ; altri ti hanno ferito con l’omertà , la negazione , la sopraffazione , la negligenza : la sacralità della tua vita, non è stata tenuta in considerazione .

Solo nel reparto di rianimazione , la coscienza e la bontà di uomini giusti , ti hanno ridato la dignità di essere umano , di creatura da proteggere , da accudire , da curare .

Sono sopravvissuta a te , come il reduce di un olocausto del cuore che , anche se ti permette di vivere , non ti farà dimenticare mai lo strazio di quel vissuto e , quello di non averti più . Non ho mai accettato di vivere da “vedova” , ci sono voluti anni di psicoterapia e lavoro per riappropriarmi della mia identità , ma sento di portare dentro di me la fierezza , la rabbia e la volontà della verità che è insita nella vedove di mafia , donne piegate dal dolore perché consapevoli di avere vissuto un martirio , ma desiderose di rivendicare la verità . La libertà di ribellarsi a condizionamenti e soprusi solo dettati da gerarchie intoccabili , che ogni uomo libero dovrebbe esercitare . La libertà è la bellezza di parola e di pensiero , di buone azioni , quel profumo di libertà che Paolo Borsellino raccomandava come unico modo per vivere da veri uomini , rifuggendo il puzzo del compromesso morale , dell’omertà , dell’indifferenza , della complicità .

Rimane questo nel mio cuore : la libertà di raccontare finché avrò vita , la verità sulla tua morte , perché non possa accadere mai più . Nessuno in questi anni si è mai scusato di quanto avvenuto ma , ho sempre sperato che almeno nelle persone coinvolte , avvenisse una conversione e risuonasse costantemente la consapevolezza di essere stati testimoni inerti di uno scempio a cui non si è voluto porre rimedio , di aver guardato una vita spegnersi a poco a poco, violandola , sacrificandola .

Rimane il mio pensiero per te sempre , rimane il tuo sguardo sempre , rimangono le tue labbra e quell’ultimo bacio sempre, a ricordarmi di quanto ci siamo amati e quale meravigliosa creatura tu fossi .

Rimangono le tante poesie che ancora scrivo per te , a lavare via con le parole la sofferenza di quei giorni non vissuti e mai dimenticati .

Rimane il tuo “ti amerò per sempre” e il nostro “ci rivediamo domani” . Ti porto nel cuore e ti aspetto nei miei sogni . Con l’amore di sempre e per sempre .

PAOLA

 

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