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Soccorso alpino Piemonte: 2181 chiamate in un anno, è il record
Le principali cause di intervento sono le cadute (48%) seguite da malori (15%)
Soccorso alpino Piemonte: 2181 chiamate in un anno, è il record
Soccorso alpino Piemonte: 2181 chiamate in un anno, è il record
I dati sull’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese nel 2023 mostrano nuovi record assoluti di operatività. Soccorso alpino Piemonte: 2181 chiamate in un anno, è il record
In sintesi, l’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha segnato 2.181 eventi di soccorso, 1.529 missioni di soccorso e 1.793 persone soccorse. Si ricorda che questo tipo di
attività viene svolto dal servizio piemontese del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) a cui la Repubblica Italiana attribuisce le attività di soccorso e recupero degli infortunati in montagna, in ambiente ipogeo e in terreno impervio con le leggi 74/2001 e 126/2020. Il SASP effettua attività di soccorso sanitario in convenzione con l’Azienda Zero della Regione Piemonte.
Le chiamate in Centrale Operativa
L’allertamento della Centrale Operativa è il primo passo per l’attivazione di un’operazione di soccorso alpino o speleologico. L’utente effettua la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112
che gira gli allarmi provenienti da terreno impervio al Tecnico del Soccorso Alpino presente h24 presso la sala dell’Emergenza Sanitaria di Grugliasco (TO).
Nel 2023 le chiamate gestite dai Tecnici di Centrale Operativa SASP sono state 2.181 superando il record di 2.146 stabilito 2020. Oltre al miglioramento delle infrastrutture telefoniche mobili che
consente di effettuare una chiamata di emergenza anche dalle aree più remote della regione e alla sempre più radicata abitudine a rivolgersi ai numeri telefonici d’emergenza, occorre segnalare che aumentano gli allarmi lanciati tramite applicazioni per smartphone tra cui Georesq sviluppata dal CNSAS e tramite device come smartwatch. Da questo punto di vista si segnala anche un aumento di false chiamate, complessivamente 41, risultanti da allertamenti automatici non verificabili.
Le missioni di soccorso
Delle chiamate che sono transitate presso la Centrale Operativa nel 2023, 1.529 sono state le missioni effettivamente attivate sul territorio, 37 in più rispetto al precedente record segnato nel 2021 quando erano state 1.492.
Gli interventi di soccorso alpino vengono condotti in due modi: con il supporto dell’eliambulanza del Servizio Regionale di Elisoccorso (il tecnico SASP è a bordo in tutte le missioni) oppure
esclusivamente dalle squadre a terra. Nel 2023, l’elicottero è intervenuto nel 72% delle missioni segnando una diminuzione rispetto all’80% del 2022. Il contributo generale offerto dalla presenza
delle squadre a terra rimane, tuttavia, fondamentale se si considera il dato delle persone soccorse che nel 46% dei casi vengono recuperate soltanto via terra, senza l’ausilio degli elicotteri.
Le persone soccorse
Nel 2023 il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha recuperato 1.793 persone (1.512 il record precedente del 2020) segnando il primato assoluto mai registrato in Piemonte. 527 sono stati gli illesi, 1.185 i feriti e 81 deceduti (4,5%).
Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (48%) seguite dai malori (15%), e riguardano gli uomini nel 76% dei casi e le donne nel 24%. Infine, il 92% delle persone soccorse
praticava attività del tempo libero contro il 6% di residenti in montagna e il 2% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro. In nessun caso sono state applicate le spese di compartecipazione agli interventi previste dalla deliberazione n. 27-2363/2015 della Giunta Regionale piemontese.
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Soccorso ipogeo
Dopo alcuni anni di scarso impiego, nel 2023 i tecnici della Delegazione Speleologica piemontese sono intervenuti in tre operazioni di cui due in Lombardia a supporto delle squadre locali e una
presso la Grotta della Morca in Turchia collaborando fattivamente alla missione internazionale che ha consentito di salvare uno speleologo americano gravemente infortunato a una profondità di -1000 metri.
Alcune considerazioni
La spiegazione di questo tipo di risultati non è semplice. In generale, da un punto di vista statistico, l’aumento degli infortuni e delle situazioni di emergenza sono correlati all’aumento di frequentazione delle terre alte. Sicuramente il 2023 ha avuto un andamento meteorologico molto favorevole alla pratica di attività all’aria aperta e in montagna soprattutto durante l’estate che ha offerto giornate diffusamente soleggiate con temperature eccezionalmente miti e precipitazioni scarsissime. Occorre aggiungere che dopo la pandemia da Covid-19 del 2020, tutti i dati di attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese segnano un deciso aumento rispetto agli anni precedenti.
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