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Siamo rimasti in 45.016

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Tra gli immigrati il numero delle donne (843) e quello degli uomini (811) tendenzialmente si equivale, e questo fa supporre che siano più famiglie che singole persone ad arrivare in città. Di quelli che arrivano soltanto una piccola parte sono stranieri, e sono comunque di più gli stranieri che partono di quelli che arrivano: contro 444 immigrati stranieri, si registrano infatti 589 emigrati, il 34% degli emigrati totali.

I cittadini biellesi sono in calo. Se all’inizio del 2014 eravamo 45.325, oggi i dati provenienti dall’anagrafe parlano chiaro: siamo in 45.016, 309 in meno rispetto allo scorso anno, in totale più femmine (24.108) che maschi (20.908). Diminuiscono i biellesi, un po’ perché la popolazione invecchia, un po’ perché ormai da diversi anni si registra un costante calo delle nascite, un po’ perché in molti decidono semplicemente di andarsene, spesso per motivi di lavoro.
A Biella il “saldo naturale”, la differenza cioè tra il numero dei nati e quello dei morti, è negativo (-195): per 361 nati, infatti, nel 2014 si registrano 556 morti, 195 persone in meno sulla popolazione totale. Anche il numero di quelli che se ne vanno è superiore a quelli che arrivano: contro 1654 immigrati si registrano 1768 emigrati, 114 in meno per il totale della popolazione che resta.
Tra gli immigrati il numero delle donne (843) e quello degli uomini (811) tendenzialmente si equivale, e questo fa supporre che siano più famiglie che singole persone ad arrivare in città. Di quelli che arrivano soltanto una piccola parte sono stranieri, e sono comunque di più gli stranieri che partono di quelli che arrivano: contro 444 immigrati stranieri, si registrano infatti 589 emigrati, il 34% degli emigrati totali.
Gli stranieri sono però anche quelli che fanno più figli: dei 361 nati nel 2014, 68 (equamente suddivisi tra maschietti e femminucce) sono figli di stranieri, che contribuiscono così al 14,21 % delle nascite. I morti sono soltanto 4, per un saldo naturale positivo (+64). Il totale degli stranieri che abitano a Biella si assesta così a 3677 (81 in meno rispetto all’inizio del 2014), pari all’8,16% della popolazione totale.
Che la popolazione biellese sia più vecchia della media è un dato che ci conferma il vicesindaco Diego Presa, che aggiunge: «Il calo delle nascite è un fenomeno che è cominciato nel 1975: in questi 40 anni si è assistito ad un dimezzamento delle nascite. I bambini nati in numero molto minore di allora sono gli adulti e i giovani adulti di oggi, che dovrebbero darne alla luce di nuovi». Diminuiscono le coppie che fanno figli, aumenta la popolazione anziana. «Gli stranieri possono compensare soltanto in parte il saldo naturale negativo, aggravato dall’emigrazione – aggiunge Presa – L’unico modo per invertire la rotta è quello di far sì che aumenti l’immigrazione, cosa possibile nelle nuove logiche regionali per cui si tende a cercare casa anche lontano dal posto di lavoro». Qui a Biella sono disponibili grandi alloggi a bassi prezzi e una buona qualità della vita: una valorizzazione in positivo del nostro territorio potrebbe attrarre nuova popolazione indipendentemente dal mercato del lavoro locale.
Gaia Quaglio

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