Seguici su

Attualità

Senza gambe e prigioniero in casa sua, l’assessore Scaramuzzi: «Stiamo arrivando a una soluzione»

Una buona notizia, l’appello di Sergio Cugnolio non è caduto nel vuoto. Pubblico e privato si stanno muovendo per aiutarlo

Pubblicato

il

BIELLA – “Sono senza gambe e prigioniero della mia stessa casa”, un appello che non è rimasto inascoltato. E’ una vera e propria cordata quella che ha prodotto una soluzione che si sta in questi giorni realizzando.

La storia di Sergio Cugnolio, pubblicata nelle scorse settimane dal giornale aveva coinvolto e commosso moltissimi lettori, numerosi infatti i commenti e i gesti di vicinanza pervenuti anche da fuori provincia. La signora Maria da Torino, ad esempio, particolarmente sensibile ed altruista, ha messo a disposizione il suo montascale che ormai non utilizza più, per aiutare l’uomo biellese.

Sergio, per salire nel suo appartamento al primo piano, di una palazzina di Biella-Chiavazza, al momento si vede infatti costretto a scalare i gradini uno ad uno, da seduto, sollevandosi con la forza delle braccia, azione che deve compiere ogni volta che entra o esce di casa.

Una mobilitazione, quella attuata negli ultimi giorni, che vede in prima linea l’ assessore ai Servizi Sociali del comune di Biella, Isabella Scaramuzzi. «Dopo non poche difficoltà – ha affermato – si sta arrivando ad una soluzione, gli uffici dei servizi sociali di Palazzo Pella sono stati raggiunti da privati e associazioni, tra queste la San Vincenzo, che hanno offerto il loro contributo per aiutare il nostro concittadino. In più la regione Piemonte, nella figura dell’assessore al Welfare, Chiara Caucino, ha rinnovato la disponibilità di fondi destinati all’abolizione di barriere architettoniche, in siti privati. Azione che andrà a favorire la risoluzione degli impedimenti logistici di Sergio Cugnolio»

«Vedremo – continua l’assessore Scaramuzzi – se il montascale donato dalla signora di Torino è adattabile anche solo per una parte delle scale o se è più conveniente ragionare sulla realizzazione di un ascensore esterno, in ogni caso stiamo preparando la documentazione per accedere ai finanziamenti».

La buona notizia è che tutti i livelli di assistenza socio sanitaria si stanno muovendo per raggiungere un risultato che faciliti la vita, già così complicata, dell’uomo di 62 anni che ha subito una doppia amputazione agli arti inferiori.

La sua storia particolarmente toccante, la vicinanza dimostrata dai lettori e dalle istituzioni potrebbero diventare uno strumento e uno stimolo, per le tante persone che vivono una condizione di disabilità, consentendo loro di conoscere meglio i servizi socio sanitari a cui fare riferimento e magari per rendersi conto della reale solidarietà che li circonda.
Anche se non è possibile eliminare i problemi, forse è più semplice affrontarli con lo spirito giusto.

 

Katia Raco

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *