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Senza cavallo l’erba del carcere cresce a dismisura

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Il cavallo, di proprietà di un agente di polizia penitenziaria, che fino a poco tempo fa si occupava di brucare l’erba nel carcere di via dei Tigli, da qualche tempo a questa parte non c’è più. E il manto erboso ha preso il sopravvento, tanto da rendere necessario un taglio ad hoc.

Il cavallo, di proprietà di un agente di polizia penitenziaria, che fino a poco tempo fa si occupava di brucare l’erba nel carcere di via dei Tigli, da qualche tempo a questa parte non c’è più. E il manto erboso ha preso il sopravvento, tanto da rendere necessario un taglio ad hoc.

La Liv, lega internazionale vigilanza, nei mesi scorsi aveva fatto in modo che l’animale fosse portato altrove, in un luogo idoneo, in quanto nel cortile della casa penitenziaria non c’era un riparo adeguato dove rifugiarsi la sera o dove dormire o in caso di intemperie. Senza l’equino “giardiniere”, però l’erba del carcere ha iniziato a crescere a dismisura. Per questo motivo si sono fatti avanti i volontari dell’Aib di Biella, che hanno riportato la situazione alla normalità.

“Non mi sono occupato personalmente della vicenda – ha comunicato l’ispettore provinciale Rodolfo Gilardi –, comunque siamo intervenuti a sanare la situazione. Non era più possibile per gli agenti del penitenziario vigilare in modo adeguato il territorio circostante al carcere”.

I volontari hanno aiutato i poliziotti del penitenziario a tagliare tutti i vari rovi, alberi e arbusti che impedivano di controllare e tenere d’occhio la situazione appena fuori dalla struttura.

Per ora non sono stati programmati interventi futuri o altre collaborazioni in questo caso si è trattata di una situazione di emergenza.

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