Attualità
Sempre meno avvistamenti nei nostri cieli: gli Ufo “snobbano” l’Italia
Sempre meno Ufo nei nostri cieli, anche gli oggetti volanti non identificati negli ultimi anni sembrano snobbare il nostro Paese. È quanto emerge dall’analisi dei dati raccolti dal Cisu, Centro Italiano Studi Ufologici, un ente che da circa trent’anni gestisce il monitoraggio degli avvistamenti.
Sempre meno Ufo nei nostri cieli, anche gli oggetti volanti non identificati negli ultimi anni sembrano snobbare il nostro Paese. È quanto emerge dall’analisi dei dati raccolti dal Cisu, Centro Italiano Studi Ufologici, un ente che da circa trent’anni gestisce il monitoraggio degli avvistamenti.
“Meno UFO in Italia anche nel 2016 – scrive sul sito Edoardo Russo -: per il quarto anno consecutivo diminuiscono fortemente (del 25%) le segnalazioni di strani oggetti e luci nei cieli italiani, sulla base dei dati raccolti dal Centro Italiano Studi Ufologici (CISU). Il primo consuntivo dell’anno appena concluso è basato sui questionari compilati direttamente dai testimoni sul sito web del CISU: solamente 187, mentre erano stati 247 l’anno precedente (399 nel 2014, 617 nel 2013 e 964 nel 2012). Un trend chiaramente in forte discesa, per il quale non ci sono ancora spiegazioni”.
“Il CISU, che affronta l’argomento UFO in un’ottica scientifica e non sensazionalistica – si legge ancora -, fa periodicamente appello ai testimoni di fenomeni aerei insoliti, perché riferiscano le loro osservazioni collaborando all’attività di studio ed ha finora raccolto 25.000 casi di avvistamento in Italia a partire dall’ultimo dopoguerra. Sulla base delle indagini e delle analisi degli ufologi, oltre il 90% degli avvistamenti risulta spiegabile con fenomeni naturali (meteore e bolidi, corpi astronomici) o oggetti artificiali (satelliti, palloni sonda, fari a effetto laser, negli ultimi anni le lanterne cinesi e i droni) e meno del 10% rimane realmente “non identificato””.
Anche nel Biellese non si sente più parlare di Ufo ormai da diverso tempo. Le ultime segnalazioni finite sui giornali risalgono al 2014, quando a distanza di pochi mesi si verificarono due episodi, uno al Bocchetto Sessera, l’altro a Bielmonte.
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