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Se salta la Moscarola al naso…

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Cari amici, quando ai miei tempi si parlava di gettone era perché si voleva mettere una canzone nel juke box con i Ricchi e Poveri che andavano per la maggiore. Solo che allora i Ricchi e Poveri erano un complesso musicale popolare che faceva cantare tutti mentre oggi, al tempo del Covid 19, di voglia di cantare ne è rimasta ben poca.

Con un’aggravante: oggi, di fronte al disastro della nostra economia causa pandemia, delle tante piccole e medie imprese che anche a Biella non riapriranno, delle tante persone che hanno perso il lavoro e non hanno una fonte di reddito sicura con cui campare, ci troviamo a dover fare i conti con dei nuovi Ricchi e Poveri. Mi riferisco a tutti quei parlamentari, amministratori locali, assessori e compagnia cantante che da ogni latitudine dell’italica penisola “cantano la propria miseria” richiedendo il bonus di 600 euro dallo Stato incuranti del fatto che forse, moralmente, bisognerebbe prima aiutare chi davvero, senza reddito da mesi, è in condizioni disperate.

Secondo voi la giunta di Biella, visti i precedenti auto-aumenti di indennità di inizio legislatura, poteva rimanere “insensibile” al richiamo della carica dei…600 (euro)? Certo che no… Ma facciamo un passo indietro. Corradino e soci, evidentemente in possesso di una sfera di cristallo, hanno come primissimo provvedimento pensato bene di mettere sin da subito del fieno in cascina (la propria) aumentandosi, e non di poco, lo stipendio. Con noi tutti subito a criticare non sapendo, invece, che si trattava invece, grazie alla sfera magica, di una mossa preventiva e previdente in vista dell’imminente pandemia che ci avrebbe colpito. In pieno Covid poi le attività di tutti, assessori compresi, si sono fermate con le conseguenze che tutti abbiamo conosciuto sulla nostra pelle: lasciare a casa i dipendenti, reinventarsi un’attività, tra gli sfottò del vice ministro dell’Economia che, dall’alto della sua “competenza a cinque stelle” invitava i ristoratori ad essere creativi e a cambiare lavoro…

Insomma non è stata proprio semplice, e non lo è ancora… Mai però mi sarei immaginato che, di fronte ai tanti problemi di famiglie e imprese biellesi in ginocchio, coloro che si sono aumentati lo stipendio ad inizio legislatura e che hanno potuto tener chiusa la propria attività potendo contare su un’entrata sicura da assessore si mettessero “in competizione” con i propri cittadini per ottenere, magari prima di loro, i tanto sospirati 600 euro di aiuto dallo Stato. Aiuti che avrebbero dovuto servire per tamponare una situazione di emergenza, non certo per aggiungersi a stipendi da assessore. Invece niente, per costoro evidentemente conta di più la propria tutela personale rispetto alla propria Comunità. Il tutto ovviamente nello stile del politico dei nostri tempi social: senza provare un minimo di vergogna, senza porsi nemmeno un dubbio di opportunità morale e politica. Di fronte a questa ennesima caduta di stile non si può continuare a tacere, specie se poi nei palazzi romani gli esponenti di questo territorio fanno a gara per dimostrare la propria estraneità a queste vicende. Il rischio è dietro l’angolo: che prima o poi a Roma a qualcuno salti la mosca, pardon la Moscarola al naso. Ed allora sì che ne vedremo delle belle…

Luigi Apicella

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