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Scrittrice biellese al Salone Internazionale del Libro

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Scrittrice biellese al Salone Internazionale del Libro.

Marianna Cimmino

Amore, droga e inquietudine, con un tragico segreto del passato che fa da sfondo alla storia.
E’ questo il cocktail che dà vita a Bianca di polvere, romanzo d’esordio di M.McLaw, pseudonimo dietro al quale si cela la biellese Marianna Cimmino.
La sua prima fatica letteraria ha avuto un battesimo ambizioso: è stata presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino. Nella giornata d’apertura della Fiera, giovedì, è stato il più venduto nello stand dedicato alle nuove proposte degli scrittori esordienti.

Primo romanzo

«Bianca di Polvere è il mio primo romanzo e, rispetto a questo esordio, sono davvero molto orgogliosa – racconta la trentenne -. La mia avventura è iniziata due anni fa, quando il mio manoscritto è arrivato tra le mani di Valentina Cucinella, un’agente letteraria palermitana davvero disponibile e capace. Insieme a lei è nato un bellissimo lavoro di revisione della bozza fino a che, nel dicembre del 2017, Mario Ianieri, dell’omonima casa editrice Ianieri Edizioni, in seguito alla presentazione di Valentina tra le varie proposte emergenti, ha scelto di puntare proprio sul mio romanzo. Il sogno è diventato realtà e oggi sono davvero felice di questo esordio al 31° Salone Internazionale del libro di Torino».
Bianca di Polvere è un romanzo che alterna buio e inquietudine a spiragli di luce, che inganna il candido dell’innocenza con il bianco sporco della cocaina.

Bianca di polvere

E’ uno spaccato sociale dei giorni nostri, in cui l’apparenza inganna come regola e mai, davvero mai, come eccezione. Bianca di Polvere è una storia in cui “servono i ponti della facciata borghese per attingere al sudiciume della droga”.
La storia inizia con un omicidio efferato, buio, folle, veloce eppure così tremendamente lucido. Un uomo è morto, gli hanno sbriciolato il cranio in tanti piccoli pezzettini rossi, vivi, caldi: nessuno sa chi l’abbia ucciso. Nessuno. Neppure Bianca, la giovane protagonista, che vive nell’ombra di un passato doloroso, così doloroso da non poter fare altro che soffocarlo fragile nella polvere che, giorno dopo giorno, la consuma inesorabile. Ma a Bianca accade qualcosa di inaspettato: incontra Tommi. E allora inizia una corsa contro il tempo, contro i ricordi, contro la salvezza di una vita che, senza l’amore, non può altro che divenire perduta.

Una storia inventata

Una storia che trae spunto da un fatto doloroso per l’autrice stessa.
«L’ispirazione per questo romanzo, completamente inventato, è nata nel 2011 – racconta Marianna -, quando la sorella appena ventunenne di una cara amica è morta per overdose di eroina. Tra i tanti, uno dei messaggi che di certo voglio mandare è che la droga ti fa perdere. Sempre».

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