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Salutiamo l’anno che se ne è andato tra Covid e bollicine

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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Fine anno, tempo di bilanci. Purtroppo siamo ancora qui e fare i conti con il Covid. Non abbiamo salvato il Natale e non abbiamo salvato il Capodanno, ad onta del “Governo dei migliori” che aveva promesso di farlo.

Siamo in attesa di un presidente della Repubblica, che probabilmente vedrà la traslazione di Draghi da palazzo Chigi al Quirinale. Un autentico uomo della provvidenza. Potrebbe anche essere chiamato ad arbitrare la finale di Champions League.

E per guardare alle nostre miserie, a Biella abbiamo una Giunta comunale che ha deciso di non decidere. Su tutto. Meglio comunque della Giunta precedente, che invece decidendo aveva premiato accoliti ed amici (vedi, ad esempio, il progetto culturale del Piazzo), perdendo poi le elezioni. Non abbiamo indicato progetti di alcun genere per attingere ai fondi del Pnrr e quando, per rimediare, si è cercato di affidare un assessorato forte ad un personaggio altrettanto forte, tutto è naufragato e siamo tutt’ora in alto mare.

Però abbiamo dei geni. Cito a caso: l’odontoiatra che si è presentato al centro vaccinale con un braccio di silicone, prontamente scoperto e che, grazie alla sua bravata, ha fatto parlare i quotidiani di tutto il mondo. O la gentil signora che si è presentata all’esame per il conseguimento della patente di guida, guidando serenamente un Suv. Anche per lei l’onore delle pagine nazionali. Ma andiamo oltre per approdare alla funivia di Oropa che chiude anticipatamente la stagione invernale nel primo giorno d’inverno. Problemi tecnici importanti che necessitano di una revisione profonda e costosissima, ma che richiamano alla memoria la chiusura della strada per Bielmonte di un paio di anni or sono, causa neve. La prima località sciistica italiana a non essere raggiungibile per colpa delle…nevicate.

Qualcuno invoca qualche buona notizia. Eccone una: l’ospedale di Biella, da pochi giorni, ha il nuovo primario di cardiologia. Con sorprendente celerità, ci sono voluti “solo” quattordici mesi per sostituire il primario uscente. Un’altra? La grossa operazione finanziaria che ha visto il Gruppo Zegna quotato a Wall Street; un po’ come la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen che parla in termini entusiastici della crescita del Pil italiano. Sono entrambe ottime notizie, ma dunque perché il tasso di povertà e la disoccupazione in Italia continuano a crescere?

Buon anno a tutti. Il brindisi facciamolo con del buon prosecco nazionale prima di trovarci in tavola il prosek croato, con i malevoli auspici dell’Unione Europea.

Giorgio Pezzana

 

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