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Rifiuti, sale la differenziata diminuiscono le bollette

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Da poco più del 40% nel 2007 al 70% sfiorato nel 2016 (e superato nei primi quattro mesi del 2017): sta anche nell’impegno dei cittadini il segreto della crescita esponenziale della raccolta differenziata in città. E l’impegno, in era di tariffa puntuale, ha un premio nella bolletta dei rifiuti: nel 2016 è cresciuto l’indice di sostenibilità della tariffa stessa, con quasi il 70% delle bollette nella fascia da 0 a 250 euro annui. Nel 2015 erano il 57,55%.

La raccolta differenziata. La sintesi delle cifre dal 2007 a oggi pone nel periodo tra il 2014 e il 2016 la crescita più alta nella percentuale di rifiuti riciclati. In questi due anni si è partiti dal 56,17% e si è arrivati al 69,90% dell’anno scorso, sommando la raccolta urbana ai cosiddetti assimilati, i rifiuti riciclati in proprio da aziende, artigiani e attività commerciali che valgono circa il 5% annuo. I due periodi di maggior crescita si sono avuti tra il 2007 e il 2008 (da 41,98% a 48,95%, quando Biella venne premiata come “Comune riciclone”) e tra il 2010 e il 2011, da 49,68% a 54,31%, ma fino al 2014 si era rimasti lontani dall’obiettivo fissato dalla legge del 65% di raccolta, traguardo tagliato nel 2016 con l’introduzione della tariffa puntuale. Risulta opposta anche la tendenza di raccolta totale di rifiuti e di raccolta differenziata: la prima è in netto calo, da 24,4 tonnellate nel 2007 a 19,3 nel 2016, mentre i rifiuti riciclati sono passati da 9 a 12,5 tonnellate. “Qui sta il grande vantaggio ambientale che è doppio” spiega l’assessore all’ambiente Diego Presa. “Non solo si risparmiano risorse destinando materiali al riuso, ma si prolunga la vita della discarica non sovraccaricandola di materiale che può essere smaltito o riutilizzato”.

L’indice di sostenibilità. Ma qual è il vantaggio per i cittadini? Lo indicano altri due dati. Il primo è l’indice di sostenibilità, ovvero la suddivisione per fasce delle bollette della tariffa rifiuti arrivate alle famiglie. Nella fascia più bassa, quella fino a 250 euro, nel 2016 rientra il 69,92% delle famiglie del 2016, contro il 57,55% del 2015. Nel contempo sono in calo sia le bollette tra 250 e 500 euro, scese dal 37,12% al 27,35%, sia quelle oltre i 500 euro: erano il 5,33% e sono il 2,73%. Il secondo dato è quello della bolletta media, ovvero il totale della spesa per i rifiuti suddiviso per il numero di utenti. Dal 2013 al 2016 le famiglie hanno pagato il 12,1% in meno, passando da una media di 244,36 a una di 214,73 euro. C’è risparmio, anche se più contenuto, anche per le utenze non domestiche: la loro media era di 1.159,30 euro nel 2013, mentre ora è di 1.130,78 euro, pari a un meno 2,5%.

Da poco più del 40% nel 2007 al 70% sfiorato nel 2016 (e superato nei primi quattro mesi del 2017): sta anche nell’impegno dei cittadini il segreto della crescita esponenziale della raccolta differenziata in città. E l’impegno, in era di tariffa puntuale, ha un premio nella bolletta dei rifiuti: nel 2016 è cresciuto l’indice di sostenibilità della tariffa stessa, con quasi il 70% delle bollette nella fascia da 0 a 250 euro annui. Nel 2015 erano il 57,55%.

La raccolta differenziata. La sintesi delle cifre dal 2007 a oggi pone nel periodo tra il 2014 e il 2016 la crescita più alta nella percentuale di rifiuti riciclati. In questi due anni si è partiti dal 56,17% e si è arrivati al 69,90% dell’anno scorso, sommando la raccolta urbana ai cosiddetti assimilati, i rifiuti riciclati in proprio da aziende, artigiani e attività commerciali che valgono circa il 5% annuo. I due periodi di maggior crescita si sono avuti tra il 2007 e il 2008 (da 41,98% a 48,95%, quando Biella venne premiata come “Comune riciclone”) e tra il 2010 e il 2011, da 49,68% a 54,31%, ma fino al 2014 si era rimasti lontani dall’obiettivo fissato dalla legge del 65% di raccolta, traguardo tagliato nel 2016 con l’introduzione della tariffa puntuale. Risulta opposta anche la tendenza di raccolta totale di rifiuti e di raccolta differenziata: la prima è in netto calo, da 24,4 tonnellate nel 2007 a 19,3 nel 2016, mentre i rifiuti riciclati sono passati da 9 a 12,5 tonnellate. “Qui sta il grande vantaggio ambientale che è doppio” spiega l’assessore all’ambiente Diego Presa. “Non solo si risparmiano risorse destinando materiali al riuso, ma si prolunga la vita della discarica non sovraccaricandola di materiale che può essere smaltito o riutilizzato”.

L’indice di sostenibilità. Ma qual è il vantaggio per i cittadini? Lo indicano altri due dati. Il primo è l’indice di sostenibilità, ovvero la suddivisione per fasce delle bollette della tariffa rifiuti arrivate alle famiglie. Nella fascia più bassa, quella fino a 250 euro, nel 2016 rientra il 69,92% delle famiglie del 2016, contro il 57,55% del 2015. Nel contempo sono in calo sia le bollette tra 250 e 500 euro, scese dal 37,12% al 27,35%, sia quelle oltre i 500 euro: erano il 5,33% e sono il 2,73%. Il secondo dato è quello della bolletta media, ovvero il totale della spesa per i rifiuti suddiviso per il numero di utenti. Dal 2013 al 2016 le famiglie hanno pagato il 12,1% in meno, passando da una media di 244,36 a una di 214,73 euro. C’è risparmio, anche se più contenuto, anche per le utenze non domestiche: la loro media era di 1.159,30 euro nel 2013, mentre ora è di 1.130,78 euro, pari a un meno 2,5%.

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