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Riaperto il ponte sul torrente Oremo In tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico

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Riaperto il ponte sul torrente Oremo In tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico

Così com’era stato promesso, il ponte sull’Oremo ha riaperto in tempo per l’inizio delle scuole. Il collegamento è nuovamente transitabile . Il viadotto, infatti, era stato chiuso a scopo precauzionale a causa dell’usura eccezionale degli appoggi.
Le operazioni di sistemazione consistevano nella posa di tre martinetti idraulici (uno per ogni appoggio), nel sollevamento del ponte e nella successiva sostituzione degli attuali appoggi con degli altri provvisori, in attesa della consegna di quelli definitivi e posa di un nuovo giunto in gomma armata sulla linea di spalla interessata.
L’opera è stata portata a termine in tempi record, se si pensa che l’intervento ha avuto inizio mercoledì 28 agosto e si è concluso giovedì 5 settembre: «Siamo riusciti a stare nei tempi previsti – spiega il vice presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo -. Pur non avendo tante risorse economiche abbiamo affrontato e risolto il problema».
Ora si attende il secondo e definitivo intervento che consiste nel sollevamento del ponte per la sostituzione degli appoggi provvisori con quelli definitivi e tutte le opere conseguenti per il completamento dei lavori.
«Sarà un’opera – conclude Ramella Pralungo – che pare si possa realizzare senza dover chiudere la strada. Al limite, se ne fosse necessario, verrà chiusa solamente per una giornata».
Alle sue parole fanno eco anche quelle del sindaco di Mongrando Antonio Filoni: «Siamo tutti soddisfatti per come sono andate le cose – spiega -. Era molto importante il fatto di poter riaprire la strada nel più breve tempo possibile. Alla fine così è stato. Devo dire che la ditta che si è occupata dell’intervento ha lavorato bene e con professionalità. Quel tratto stradale per chi si reca a Mongrando è considerato molto importante. Basta tenere conto del numeroso flusso di mezzi che transitano quotidianamente. Quindi vorrei ringraziare l’ente Provincia per l’impegno profuso».

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