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Quel “tesoretto” che fa sognare l’assessore

Pausa caffè: per cominciare discorsi seri non basterebbe una somma dieci volte superiore

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BIELLA – È vero. Di soldi a disposizione per iniziative in ambito culturale, ve ne sono sempre meno. Nel Biellese, ma anche in tutt’Italia, se è vero che anche un collaudato carrozzone come il Festival di Sanremo sta faticando a chiudere contratti con ospiti più o meno prestigiosi a causa di un budget vistosamente ridotto rispetto alle ultime edizioni. Normale quindi il gioco al ribasso. Però tutto dovrebbe essere pervaso da un certo realismo, come la situazione impone. Leggo invece che l’assessore alla cultura della Città di Biella, Massimiliano Gaggino, parla di un tesoretto da 38,5mila euro a disposizione per le associazioni che svolgano le loro iniziative nel capoluogo.

Fin qui tutto bene, non fosse per l’affermazione dello stesso assessore che dice: “Mi aspetto progetti di grande impatto sul territorio”. Con un budget di poco più di 38mila euro da suddividere come sempre tra una folla di richiedenti, davvero è logico aspettarsi un grande impatto sul territorio?

E, attenzione, la somma ripartita in chissà quante frazioni, dovrebbe consentire azioni incisive sull’arte e la tutela dei beni storici ed artistici per le attività di conservazione, accrescimento e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale della città; per l’allestimento di mostre d’arte e di raccolta di documentazione sulla storia e cultura della città; per la valorizzazione ed il rilancio delle istituzioni culturali; per iniziative formative di produzione e di distribuzione in campo musicale, teatrale e cinematografico; per l’organizzazione di eventi ed iniziative di animazione del centro storico e dei quartieri aventi finalità di promozione culturale e richiamo turistico.

Per iniziare un discorso serio in queste direzioni e di queste dimensioni, non basterebbero 380mila euro, cioè dieci volte il “tesoretto” di cui dispone Gaggino. E dire che l’assessore dovrebbe essere al corrente di certi costi, affrontati, è vero, anche con il supporto delle Fondazioni bancarie, ma che non hanno mai, neppure in parte, soddisfatto le attese generate ora da queste poche decine di migliaia di euro.

Ci vuole realismo perché, diversamente, sorgono cattivi pensieri: se davvero bastano pochi spiccioli per mettere in pista progetti di grande impatto sul territorio, perché in un passato anche recente sono state stanziate somme ingenti per progetti dei quali il territorio neppure si è avveduto né ha tratto alcun giovamento?

 

Giorgio Pezzana

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