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Quattro milioni per morire su una funivia

Pausa Caffè: La revisione dell’impianto di Stresa era costata quanto serve per Oropa

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Se c’è una persona su tutte che mi ha colpito in questa tragica vicenda della funivia Stresa-Mottarone, è la sindaca Marcella Severino che racchiude nel suo volto e nelle sue parole la tristezza profonda di una comunità intera. Una tristezza che ha una valenza esponenziale perché guarda, com’è naturale che sia, al dramma di quelle quattordici vite spezzate ed alla speranza che possa farcela almeno quel bimbo di appena cinque anni, che si ritroverà a fare i conti con assenze troppo grandi che gli segneranno l’esistenza.

Ma una tristezza profonda si legge nei suoi occhi anche per quei luoghi che nella ripresa delle attività turistiche, dopo il lunghissimo lockdown, avevano riposto le speranze per un rilancio di un territorio che dal turismo ricava tanta parte delle proprie risorse. Tristezza ed affanno si rincorreranno a lungo, anche per individuare le cause vere di quanto accaduto, cause che per ora stentano a trovare una spiegazione e chissà se e quando si troveranno i nomi ed i cognomi dei responsabili, che non siano sempre e solo quelli della fatalità e del destino.

Quattro milioni di euro. Questa la somma spesa solo pochissimi anni or sono per un intervento possente di revisione di quegli impianti. Quattro milioni di euro. Tanti quanti, euro più euro meno, sono stati richiesti per la revisioni della funivia che dal Santuario di Oropa conduce al lago del Mucrone e che occorrerà reperire in tempi relativamente brevi, se non si vorrà correre il concreto rischio di dover chiudere l’impianto.

Ma al cospetto di una tragedia come quella di Stresa, è legittimo domandarsi fino a che punto questi costosissimi interventi siano poi davvero in grado di garantire efficienza e sicurezza. Più di un milione di euro sono stati spesi in tempi recenti anche per la revisione dell’ex funicolare, ora ascensore, che da Biella piano conduce al borgo storico del Piazzo. I risultati li abbiamo visti, tra cabine ferme a metà percorso ed interventi dei vigili del fuoco. Nulla rispetto a quanto avvenuto a Stresa, naturalmente, ma ce n’è abbastanza per giustificare quanto meno qualche perplessità su questi interventi che costano tanto e, a conti fatti, non garantiscono nulla.

Giorgio Pezzana

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