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Progetto diga sul Sessera: gli ambientalisti contestano l’assessore

Non si placano le polemiche su un tema sempre attuale

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Progetto diga sul Sessera: gli ambientalisti contestano l’assessore. Un tema sempre attuale. L’ultimo atto è un comunicato degli ambientalisti biellesi (Circolo Tavo Burat, Custodiamo la Valsessera, Comitato Tutela Fiumi) in risposta all’assessore regionale Matteo Marnati. Il dirigente nei giorni scorsi, incontrando a Villanova, gli amministratori dei vari distretti irrigui ha posto la necessità di realizzare nuovi invasi, tra cui la diga sul torrente Sessera.

Progetto diga sul Sessera: gli ambientalisti contestano l’assessore

Le associazioni ambientaliste hanno così emesso un lungo documento. Sul quale «osservano in primis che l’assessore Marnati non ha ritenuto di trattare le problematiche anche con gli ambientalisti. Forse perché non è disposto all’ascolto ed al confronto. Ricordiamo inoltre che l‘autorizzazione ambientale del progetto della nuova diga sul torrente Sessera è in scadenza a breve, a dicembre 2024. Sarà necessario avviare una nuova procedura di VIA in un contesto con disposizioni normative più severe rispetto al 2010».

Anche l’aspetto economico del progetto è sotto accusa. «Sotto il profilo finanziario nulla è ancora stato definito. Alcuni interventi hanno ottenuto punteggi elevati che queste associazioni intendono contestare. I dati forniti da CBBBV ed Egato2 non paiono infatti verosimili e rispondenti ai progetti approvati o alla pianificazione esistente. Peraltro la graduatoria per definire le priorità degli interventi ha un valore “prognostico”. La “parametrazione di punteggio dovrà essere effettuata in un separato procedimento, preliminare alla “Programmazione” delle risorse».

Anche la presunta carenza d’acqua nei territori è oggetto di contestazioni. «Queste associazioni contestano la severità nella carenza della dotazione idrica nel triangolo risicolo piemontese. I dati di produzione indicano sofferenze contenute e le richieste di danni sono le più basse di tutto il Piemonte. Il rischio di desertificazione è il più basso di tutto il Piemonte».

Contestata anche «la narrazione “drammatica” condotta dal settore agricolo sul nuovo Deflusso Ecologico (DE), che ha portato l’amministrazione a promettere deroghe. Nei torrenti e fiumi piemontesi sono purtroppo “drammatiche” le condizioni ambientali, non raggiunge lo stato ecologico “buono” più del 50%».

Il documento si conclude con l’invito all’assessore Marnati a ritornare nel Biellese. «Magari nei comuni che sono contrari all’invaso (anche la Provincia di Biella ha votato una mozione contro), dedicando uno spazio anche agli ambientalisti».
LEGGI ANCHE: Le associazioni ambientaliste, “Assurdo inserire la diga sul torrente Sessera tra le opere prioritarie”

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3 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    9 Settembre 2024 at 11:48

    Gli ambientalisti, magari gli stessi che si opponevano all’impianto di stoccaggio dell’amianto. Gli stessi che credono che l’acqua e l’energia si manifestino per magia nelle loro case. Gli stessi che frignano perchè piante e animali non hanno abbastanza acqua. Gli ambientalisti che non capiscono nulla di ambiente. Gli ambientalisti che PER FORTUNA sono una piccola minoranza che NON rappresenta il popolo. Gli stessi ambientalisti che si dovranno fare una ragione del fatto che la diga SI FARA’. Non bisogna dare spazio a queste minoranze, bisogna pensare al bene della maggioranza della collettività e non alle paranoie di una sparuta minoranza.

    • simone

      9 Settembre 2024 at 14:00

      gli ambientalisti che pare che di professione facciano ^i professori” abbiano la cortesia di fare silenzio!
      specialmente quando qualcuno pensa al bisogno collettivo e a soluzioni che sono di forte necessità.
      pare che questa “razza” non riesca propio.
      saranno propio loro che con la loro auto elettrica salveranno il pianeta!

  2. Luigi

    9 Settembre 2024 at 15:28

    Tutte persone di sinistra, che come al solito contestano tutto, il Tavo Burat è anche stato espulso dal sistema, ma non si chiedono il perché. Quando mancheranno i servizi, speriamo che prima li tolgano a loro.

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