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Progetti di pubblica utilità, stanziati 8,7 milioni di euro: aperti i bandi
Elena Chiorino: “Favoriamo l’inclusione sociale e lavorativa delle persone in condizioni di svantaggio”
Progetti di pubblica utilità, stanziati 8,7 milioni di euro: aperti i bandi
Progetti di pubblica utilità, stanziati 8,7 milioni di euro: aperti i bandi
Ammonta a 8,7 milioni di euro la somma complessiva stanziata dalla Regione Piemonte per promuovere nuovi progetti di pubblica utilità per disoccupati in condizioni di svantaggio e per persone con disabilità, con l’obiettivo di aumentare l’occupabilità delle persone più fragili e a rischio di esclusione sociale attraverso interventi concreti di politica attiva del lavoro.
Due bandi distinti, il primo dedicato ai disoccupati da oltre 12 mesi che abbiano compiuto 30 anni e alle persone di qualunque età, prive di impiego e in carico ai servizi sociali, con uno stanziamento di 5 milioni provenienti dal Fondo Sociale Europeo.
Il secondo bando destina 3,7 milioni di euro a progetti che impieghino in sevizi di pubblica utilità persone con disabilità disoccupate e iscritte presso i servizi di collocamento mirato dei Centri per l’Impiego della Regione Piemonte.
I progetti potranno essere presentati dagli enti pubblici nell’ambito di un partenariato pubblico-privato composto, oltre che dall’amministrazione pubblica nel ruolo di capofila, da uno o più operatori privati (imprese cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi).
“I progetti di pubblica utilità rappresentano uno strumento fondamentale perfavorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone in condizioni di svantaggio. Queste iniziative non solo offrono un’opportunità concreta di impiego, ma rafforzano anche le competenze e la fiducia di chi è più vulnerabile, contribuendo ad aumentare l’occupabilità e promuovendo una partecipazione attiva alla vita della collettività. Come Regione stanziamo ingenti risorse perché abbiamo ben chiaro che è attraverso la creazione di percorsi di inserimento lavorativo su misura che possiamo rendere la nostra società più equa, offrendo a tutti la possibilità di costruire un futuro dignitoso” ha affermato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.
Particolare rilevanza è attribuita al ruolo dei Centri per l’Impiego, per la ricerca delle persone da inserire nel PPU, individuando i soggetti idonei tra i potenziali destinatari residenti o domiciliati nel proprio bacino territoriale.
I progetti ammissibili consistono in interventi straordinari di valorizzazione del patrimonio ambientale e urbanistico, che possano fungere da volano per lo sviluppo sul territorio di attività e micro-imprenditoria, e interventi straordinari di valorizzazione del patrimonio ambientale attraverso attività forestali, vivaistiche, agricole, di rimboschimento, di sistemazione montana, di tutela degli assetti idrogeologici; la valorizzazione e il recupero del patrimonio culturale, e di beni archivistici, librari e artistici di interesse storico e culturale; il riordino straordinario di archivi di tipo tecnico o amministrativo attraverso attività di inventariazione e digitalizzazione; i servizi alle persone a carattere temporaneo come l’accompagnamento di ospiti di case di riposo nello svolgimento delle attività quotidiane; supporto e affiancamento nelle attività di animazione; supporto domiciliare agli anziani per il disbrigo di piccole pratiche quotidiane.
L’inserimento lavorativo, attraverso i centri pubblici per l’impiego, si basa sull’inquadramento previsto dai contratti nazionali di categoria, con contratto a tempo determinato di durata compresa tra 13 settimane e 5 mesi.
Due le novità rispetto alla precedente edizione, che nella precedente programmazione FSE 14-20 ha visto l’approvazione di 113 progetti e il coinvolgimento di più di 450 persone per il solo target disoccupati: oltre all’introduzione di una misura specificamente dedicata alle persone con disabilità, finanziata al 100% attraverso le risorse del Fondo Regionale Disabili, la Giunta ha deliberato di aumentare la quota di cofinanziamento regionale dall’80% al 90% per la misura disoccupati.
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