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Premiata maestro del lavoro, ma è disoccupata

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Biella ha cinque nuovi maestri del lavoro. Si tratta di Giovanni Maiorana, Laura Pivano, Graziano Vallino, Giovanna Ravetti e Daniela Scarrone. Riceveranno la “Stella al Merito del Lavoro  il prossimo Primo Maggio, a Torino, all’auditorium di via verdi. Le Stelle al merito  danno diritto all’onoreficenza “Maestro del Lavoro” assegnate dal presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro. Le nuove stelle saranno 67 in tutto il Piemonte.

Biella ha cinque nuovi maestri del lavoro. Si tratta di Giovanni Maiorana, Laura Pivano, Graziano Vallino, Giovanna Ravetti e Daniela Scarrone. Riceveranno la “Stella al Merito del Lavoro  il prossimo Primo Maggio, a Torino, all’auditorium di via verdi. Le Stelle al merito  danno diritto all’onoreficenza “Maestro del Lavoro” assegnate dal presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro. Le nuove stelle saranno 67 in tutto il Piemonte.
Ma vediamo, uno per uno, chi sono i cinque biellesi che riceveranno il premio.

Laura Pivano, 54 anni,  è in mobilità dalla fine dell’anno scorso: «Ho lavorato 33 anni alla Cerruti e devo dire che sono passati tutti in maniera molto serena. Mi sono sempre trovata bene, ho instaurato un buon rapporto con i colleghi». E’ molto contenta per il riconoscimento che le verrà consegnato: «Non me l’aspettavo, non me l’aspettavo davvero. Non posso che essere contenta, è un premio abbastanza importante, di cui si deve andare fieri».

Daniela Scarrone, 58 anni (quest’anno ne compirà 59),  è in pensione da gennaio. E’ stata dipendente del Lanificio Subalpino di Cerreto Castello per 41 anni, davvero una vita intera: «Inizialmente si chiamava manifattura Zanone – racconta – era una piccola azienda famigliare. Poi poco a poco è cresciuta e sono aumentati gli addetti. Devo dire che mi sono sempre trovata molto bene, avevo una vera e propria passione per il lavoro, go sempre fatto di tuto, soprattutto all’inizio, quando eravamo in pochi, mi occupavo di quello che capitava».

E’ in pensione dallo scorso settembre Giovanna Ravetti, dopo 41 anni e sei mesi trascorsi alla Botto Poala di Lessona. «Ero un’operaia – racconta – cercavo di fare al meglio il mio dovere. Ho fatto pochissimi giorni di mutua, ma non mi sento tutti questi meriti, facevo solo il mio dovere».

Giovanni Maiorana è un dipendente della FCA di Verrone. ha cinquantanove anni, è sposato e ha due figli. «Mi occupo di motori – racconta – sono in Fiat dal 1984 e sono stato prima  nel settore della progettazione, ora a capo di un gruppo che si occupa dell’ impostazione di motori nuovi».

«Sono molto contento – spiega – di ricevere questo riconoscimento, non me lo aspettavo proprio. Sapevo che veniva conferito alla fine della carriera, a me è arrivato un po’ prima». Lavora ancora anche Graziano Vallino, 54 anni, residente a Ronco Biellese. «E’ dal 1979 che sono alla F.lli Cerruti – spiega – sono entrato come tessitore, poi ho fatto tutta la trafila e adesso sono assistente di formazione della tessitora. Praticamente insegno. Mi sono sempre trovato molto bene, è un bell’ambiente e questo lavoro mi piace». Ricevere la Stella dela lavoro è per lui una grande emozione: «Beh, senza dubbio una bella soddisfazione, sono davvero contento».

 

Il riconoscimento, va ricordato,  è concesso a coloro che abbiano compiuto i 50 anni di età, abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per almeno 25 anni alle dipendenze di una o più aziende e si siano particolarmente distinti per singoli meriti di perizia, laboriosità e di buona condotta morale. «Ovvero  – spiegano dalla federazione – abbiano perfezionato giorno dopo giorno ed ogni giorno di più la propria professionalità, le proprie cognizioni, i propri rapporti umani, ponendoli al servizio delle proprie capacità, rendendosi in grado, in ogni momento, di affrontare e risolvere i quesiti anche ardui che possono essere prospettati o prospettarsi, oppure prodotto un impegno notevole, continuo, progressivo; vivere, generare il lavoro con amore, tenacia, disciplina e dedizione».
Il riconoscimento viene inoltre conferito a tutti coloro che abbiano, con invenzioni od innovazioni nel campo tecnico e produttivo, migliorato l’efficienza degli strumenti, delle macchine e dei metodi di lavorazione; oppure contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro; o ancora si siano prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell’attività professionale.
Shama Ciocchetti
cronaca@nuovaprovincia.it

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