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Polemica sulle mense, l’assessore Caldesi: «Respingo le critiche al mittente»
«Quei 70mila euro di insoluti ricadono anche su chi la mensa
la paga pur faticando»
Polemica sulle mense, l’assessore Caldesi: «Respingo le critiche al mittente».
Polemica sulle mense, l’assessore Caldesi: «Respingo le critiche al mittente»
Continua a far discutere la querelle “mense scolastiche”. Nei giorni scorsi ha sollevato perplessità l’invio di una lettera agli istituti comprensivi da parte del Comune di Biella, nella quale si sollecitava il personale scolastico a “collaborare” per agevolare il recupero degli insoluti, contattando le famiglie morose e avvisandole di dover andare a prendere il figlio o la figlia in pausa pranzo.
Dopo l’attacco di Roberta Cimma, esponente della segreteria provinciale di Alleanza Verdi-Sinistra nonché insegnante in una scola dell’infanzia, arriva la replica dell’assessore competente Livia Caldesi.
«Una lettera inviata al personale scolastico dall’Ufficio Istruzione del Comune di Biella ha scatenato malumori e critiche alle quali ritengo doveroso rispondere per chiarire alcuni punti – premette -. Accetto il confronto e anche le critiche allorché queste abbiano un fondamento. In questo caso respingo al mittente, e in particolare all’esponente di Avs Roberta Cimma, ogni contestazione. Voglio innanzi tutto precisare che la richiesta di telefonare alle famiglie dei bambini che non risultano iscritti al servizio della mensa di venire a prenderli a scuola non è una novità di quest’anno. Dovrebbe essere una cosa normale che se non si è iscritti a un servizio non si usufruisce di quel servizio. Punto».
«Ma no, qua si scatenano le feroci accuse nei confronti dell’amministrazione – prosegue Caldesi -, rea di non capire che “il personale scolastico ha il compito di garantire la crescita e il benessere degli alunni, comprese le famiglie”. Quindi per non contrariare le famiglie che non hanno iscritto i figli alla mensa non azzardiamoci a telefonare loro per chiedere di venirli a prenderli, no, facciamoli pranzare a spese della collettività. Questo è forse corretto?».
Poi si rivolge direttamente all’esponente di Avs: «Ma secondo lei, signora Cimma, i 70mila euro non pagati su chi ricadono? Glielo dico io: ricadono anche su quelle famiglie che a fatica arrivano a fine mese e ciò nonostante pagano la mensa dei figli. E non dica che si penalizzano le famiglie indigenti, perché dovrebbe sapere che ci sono le fasce ISEE, ci sono i servizi sociali, ci sono le agevolazioni e ci sono anche le esenzioni».
«Signora Cimma – conclude -, neppure dica che noi andiamo in certi quartieri solo in campagna elettorale perché è evidentemente lei la prima ad operare una distinzione ideologica tra i quartieri. Per me, per noi, tutti i quartieri sono uguali e hanno lo stesso valore. Ad ogni buon conto io sono chiamata ad amministrare e tentare di recuperare i crediti vantati dall’ente, nell’interesse anche e soprattutto dei cittadini maggiormente in difficoltà, rientra tra i miei compiti; lascio a lei l’ipocrisia e la demagogia che hanno fatto già abbastanza danni».
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Ardmando
15 Settembre 2025 at 7:56
Fa bene a replicare a tono la Sigonra Caldesi: gli zingari buzzurri comunisti di AVS devono solo imparare l’umiltà del silenzio, dopo che il loro partitucolo ha fatto scarcerare una criminale comunista in attesa della giusta condanna in Ungheria, per farla mantenere a sbafo dai cittadini dell’Unione. Qualsiasi cosa questi signori dicano viene automaticamente offuscata dal loro collaborare con la criminalità.
Filippo
15 Settembre 2025 at 8:28
“Per me, per noi, tutti i quartieri sono uguali e hanno lo stesso valore”
E’ bello cominciare la giornata con una risata.
Ne ha altre di queste battute?
Bruno
15 Settembre 2025 at 10:49
ha ha ha la Caldesi che fa ridere anche i polli si nasconda dietro a un mare di bugie come tutti quelli del suo partito
Paolo
15 Settembre 2025 at 15:14
Soliti commenti ignoranti sui destri e sinistri. L’unica cosa sicura è che il sollecito alle famiglie morose lo devono fare incaricati del comune (vigili, assessori etc). I maestri devono fare il loro mestiere e basta; agli occhi dei bambini non possono essere i maestri quelli cattivi che li fanno star fuori da scuola.
steap63
15 Settembre 2025 at 22:15
Ha perfettamente ragione ma cone al solito dobbiamo sorbirci il teatrino inconcludente della dx vs sx…..
Giovanni
15 Settembre 2025 at 21:32
Concordo, il comune tramite i preposti, deve fare una lettera da dare ai bambini che non hanno diritto alla mensa. Se chi non paga può mangiare, vado pure io. Grazie se mi invitate.
Arnoldo
16 Settembre 2025 at 13:20
ma se ne sono accorti adesso allora non sono proprio molto svegli , solo a parole si ma nei fatti dormono